Morta la giovane mamma strangolata dal marito

Giulia Lazzari non ce l'ha fatta, troppo gravi le ferite inferte dal marito, quello stesso uomo che diceva di amarla, ma che l'ha strangolata per una banale lite. La 23enne, madre di una bimba di 4 anni, è morta nel primo pomeriggio di ieri dopo nove giorni di agonia: era ricoverata nel reparto di Terapia intensiva all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo, in coma farmacologico, dallo scorso 8 ottobre. Il coniuge, Roberto Lo Coco, 28 anni – secondo gli inquirenti tossicodipendente da eroina – è in carcere in custodia cautelare da sabato scorso. Il movente dell'aggressione sarebbe legato al fatto che la coppia si stava separando. Lei faceva la cameriera, lui era disoccupato.

La lettera della sorella

“Giulietta mia… Amore mio grande, mi hai abbandonato a questa vita ingiusta, mi hai lasciato qui da sola a fare i conti con tutto questo dolore atroce che solo Dio sa cosa mi sto portando dentro… “. Comincia così la straziante lettera dedicata alla vittima dalla sorella Deborah, che vive a Caserta. “Sai – prosegue – mi ricordo tutte le risate fatte insieme, tutte le chiamate, quelle chiamate infinite che ti facevo solamente per romperti le scatole. Sai, ieri ero lì a baciarti, toccarti e tu eri lì che dormivi, ma ne sono sicura che mi hai sentito..,Inutile dirti che la mia vita da oggi non sarà più la stessa, inutile dirti le lacrime versate, inutile dirti tutto questo, perché tu ora non sei più al mio fianco, sei lassù che mi guardi e mi proteggi… Scusami per tutte le mie assenze, scusami per tutto, ma ti amerò per tutta la mia vita… Ma ora dimmi come faccio a vivere senza di te? Come!? Angioletto mio ti prometto che io sarò forte e ce la farò solo per te… Riposa in pace stellina mia. Ti amo…”.

La fiaccolata

Sabato 19 ottobre, il comune di Adria ha organizzato una fiaccolata per ricordare la giovane moglie e mamma. La partenza è prevista per le 19.30 dalla piazzetta del Politeama, con un passaggio anche alle 19.45 in piazza Grotto, dove il sindaco Omar Barbierato metterà un mazzo di fiori sulla panchina arancione, simbolo della violenza contro le donne. La marcia proseguirà per piazza Garibaldi, dove ci sarà un momento di riflessione su questa (ennesima) tragedia familiare.