Tajani: “L’innovazione una priorità, sostegno all’approvazione dell’Artificial Intelligence Act”

Il messaggio del Ministro degli esteri al summit ComoLake2023 Next generation innovation in corso a Cernobbio

Il Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani (Foto: @Antonio_Tajani)

Il titolare della Farnesina Antonio Tajani, in un messaggio al summit ComoLake2023 Next generation innovation, di cui è in corso la prima edizione a Cernobbio, ha dichiarato che l’innovazione tecnologica è una priorità per il governo, nell’ottica di favorire la crescita del tessuto produttivo italiano, insieme al sostegno per all’approvazione dell’Artificial Intelligence Act.

“Diplomazia della crescita”

“L’innovazione tecnologica è una priorità politica di questo Governo”. Lo afferma il ministro degli esteri Antonio Tajani che ha inviato un messaggio di saluto al summit tecnologico Como Lake, in corso a Cernobbio (Como). Un processo, quello dell’innovazione, che il ministro colloca “al centro anche della strategia di ‘diplomazia della crescita’, che mira a rendere il nostro sistema produttivo e le sue piccole e medie imprese sempre più competitive sui mercati internazionali”. Secondo Tajani “occasioni di dialogo e confronto come questa sono momenti di approfondimento e stimolo del progresso scientifico-tecnologico e, in prospettiva, della crescita del sistema economico italiano“. “Vogliamo incoraggiare il rafforzamento dell’articolato sistema nazionale dell’innovazione – sottolinea – e favorire investimenti esteri nei settori economici più all’avanguardia”. “In questo quadro – ha proseguito il ministro degli esteri Antonio Tajani – si inserisce la creazione a San Francisco di Innovit, il primo Centro Italiano di Innovazione e Cultura nel mondo”. Siamo molto orgogliosi del Centro, un avamposto dell’Italia nella Silicon Valley al servizio di diverse realtà nazionali pubbliche e private, start-up incluse”. “Innovit – spiega – si offre quale vetrina per le nostre eccellenze nei settori oggi chiave della tecnologia, innovazione, scienza e creatività”. Tajani prosegue sottolineando che “alla base del progetto vi è la consapevolezza dell’eccezionalità del potenziale di impiego delle tecnologie di frontiera e delle possibili applicazioni in campo medico e diagnostico o per lo sviluppo di nuove tecnologie, trasformative dei futuri processi industriali, commerciali ed economici”. Tuttavia, a suo dire, “lo sviluppo e le diverse applicazioni di queste tecnologie vanno inseriti in un quadro di regole preciso ed equilibrato, che ne garantisca la governance strategica anche a livello internazionale”.

Artificial Intelligence Act

“Il governo è in prima linea nel sostegno all’approvazione dell’Artificial Intelligence Act“. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolineando che l’esecutivo garantirà “l’utilizzo affidabile di questa importante famiglia di tecnologie d’avanguardia, destinate a dare un contributo straordinario alla produttività ed alla crescita economica del nostro tessuto produttivo di oltre 4 milioni di piccole e medie imprese“. Innovazione e tecnologie di frontiera poi, “sono tra i temi prioritari della nostra diplomazia della crescita e faranno parte anche dei temi che affronterà nel 2024 la nostra presidenza del G7”. “Riteniamo che lo sviluppo dell’innovazione e delle tecnologie di frontiera abbia ripercussioni importanti anche nelle relazioni politico-economiche tra stati”, spiega il ministro degli esteri alla conferenza Como Lake di Cernobbio. “Di fronte a queste sfide – conclude il ministro – il governo intende perseguire un’azione inclusiva e corale, valorizzando tutti gli attori coinvolti, a partire da imprese, ricercatori, e sviluppatori di fronte alla sfida di tracciare una regolamentazione dinamica delle tecnologie di frontiera”.

Spinta comune

Sull’intelligenza artificiale “i governi non possono spingere da soli. Intanto noi non siamo un governo isolato, siamo in uno Stato a 27 membri dell’Europa unita che è di per sé un macro Stato. Quindi attenzione a non confondere la politica nazionale con una politica che deve essere continentale”. È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, a margine di ComoLake rispondendo a chi gli chiedeva se il governo stesse facendo abbastanza per spingere sull’intelligenza artificiale. Secondo Cingolani “i nostri avversari sono gli Stati Uniti, la Cina e l’India in questo momento, se vogliamo chiamarli così. Quindi non è l’Italia contro Stati Uniti è Europa contro Stati Uniti. In secondo luogo, attenzione a non confondere quello che deve fare lo Stato, che è accelerare il più possibile l’istruzione, la cultura e la ricerca, con quello che devono fare le aziende che è fare rischio di impresa”. Per l’a.d. di Leonardo, “l’azienda deve rischiare su qualcosa che però sia trasferibile e quindi solo se c’è un’interazione pubblico-privato virtuosa un Paese può essere autosufficiente tecnologicamente. A quel punto potrà giocare un ruolo in un’Europa avanzata. Si tratta quindi di un pezzo di un puzzle molto complesso e dobbiamo tutti fare la nostra parte”.

Sicurezza digitale

“Non saremo un continente forte se non saremo una nazione sicura” dal punto di vista digitale. Lo ha detto l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, nel suo intervento a ComoLake 2023, la Cernobbio del digitale. “Dobbiamo iniziare a capire che la difesa è ‘bytes and bullets’ e non solo ‘bullets’ e che quindi chi ha più capacità di calcolo è più forte nella difesa”. Cingolani ha poi sottolineato la necessità di un sistema di archiviazione digitale dei dati che sia pubblico: “Con tutto il rispetto per le grandi aziende i dati critici dei cittadini, della sanità e della difesa, vanno inseriti in un cloud governativo. Un cloud governativo oggi non c’è e qui si gioca sulla sicurezza nazionale e sulla tutela dei cittadini. Siamo tutti molto indietro”. Sull’intelligenza artificiale, l’a.d. ritiene che sia “una cosa fantastica, ma deve valerne la pena: quando si salvano vite che altrimenti non si possono salvare, quando si deve andare un altro pianeta, quando si deve cambiare un’infrastruttura industriale”. In generale, comunque, per “investire nell’intelligenza è sempre un affare”, ha concluso Cingolani.

Fonte Ansa