Raggi: giallo dei rifiuti ingombranti a Roma. E sul web impazza il #frigogate

Per qualche ora Roma è sembrato di essere tornati ai tempi del sindaco Marino, quando ogni uscita fuori dalle righe o presunta gaffe dell’ex primo cittadino era sottolineata sui social network con hashtag e fotomontaggi ironici. A far esplodere la piazza digitale questa volta è stata Virginia Raggi, che nel corso di un’intervista rilasciata al direttore di Repubblica, Mario Calabresi, ha sollevato perplessità sul proliferare di rifiuti ingombranti nelle strade della Capitale. “Non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani e frigoriferi abbandonati per strada – ha detto -. Mi sembra strano”. Come se il fenomeno fosse originato da un piano occulto, atto a danneggiare il Campidoglio.

A farle eco, poco dopo, è stata l’assessora all’Ambiente, Paola Muraro. “La questione degli ingombranti è dovuta fondamentalmente a un problema con l’ultima gara indetta da Ama – ha spiegato – Si vedono però delle situazioni anomale di abbandono di frigoriferi e altri ingombranti su cui bisognerà fare luce”. Insomma per la giunta capitolina l’ipotesi di un complotto sarebbe tutt’altro che peregrina.

A risolvere il giallo ci ha, però, pensato il segretario della Fp Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola. “C’è una nostra denuncia che risale a maggio 2016: il servizio per il ritiro degli ingombranti è scaduto e l’Ama ha sbagliato la procedura della nuova gara – ha chiarito -. Il servizio che oggi risulta a singhiozzo viene attualmente svolto da lavoratori dell’Ama distolti da altre funzioni. Dopo numerose sollecitazioni l’azienda ci ha comunicato che da dicembre dovrebbe riprendere il servizio. Ci aspettiamo invece che la sindaca non perda altro tempo e nomini finalmente il nuovo management di Ama, perché l’azienda è allo sbando”.

Smontato il caso per Raggi è iniziata una vera e propria gogna mediatica. Sui social network tutto è ruotato attorno all’hashtag #frigogate. Gli utenti hanno, in particolare, preso di mira il noto complottismo dei grillini.

Chi di rete ferisce di rete perisce verrebbe da dire…