Missione nel Mar Rosso, Tajani: “Al lavoro con Francia e Germania”

Il ministro degli Esteri, al question time in Senato, fa il punto sulla missione per la messa in sicurezza del tratto di mare verso Suez

Mar Rosso Suez
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Rafforzare l’operazione già attiva nello Stretto di Hormuz, per la messa in sicurezza del Mar Rosso e del Golfo di Aden. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, fa il punto sulla missione in direzione del Medio Oriente, durante il question time in Senato. L’obiettivo, ha spiegato, è di lavorare con Germania, Francia e forse altri partner per essere operativi al più presto.

Missione nel Mar Rosso

L’Italia sta lavorando con Francia e Germania a “una nuova missione europea, Aspis, che ingloberà Emasoh Agenore già operativa nello stretto di Hormuz e opererà anche nel Mar Rosso e Golfo di Aden” per la sicurezza del transito marittimo. “Potrebbero partecipare anche Paesi non membri dell’Unione Europea”.

Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo al question time al Senato. “Il nostro obiettivo è quello di prendere una decisione politica già lunedì” al Consiglio Esteri “in modo che la missione possa essere operativa al più presto. Sarà una missione non di attacco, ma di difesa”, ha spiegato.

Herzog: “Nuovi modi per il dialogo”

“La verità è che combattiamo una guerra per la libertà del mondo”. È quanto ha sostenuto il presidente israeliano Isaac Herzog parlando al Forum economico di Davos, come riporta il Times of Israel. Herzog ha anche detto che “guardando in prospettiva al futuro dobbiamo certamente lavorare per trovare nuovi modi per avere un dialogo con i nostri vicini ma la domanda fondamentale dopo il 7 ottobre è quali garanzie di sicurezza ci saranno per i cittadini israeliani. Quando parliamo di due Stati, la domanda preliminare è quale sicurezza per i cittadini israeliani”. “Israele vuole vivere in pace, e c’è un forte desiderio di coabitazione sia tra gli israeliani che tra i palestinesi, ma bisogna eliminare il terrorismo”, ha aggiunto.

Diritto alla difesa

Il presidente israeliano – che a Davos ha anche mostrato la foto di un bambino ostaggio di Hamas da tre mesi che oggi compie un anno, “il compleanno più triste al mondo” – afferma di non negare la tragedia umana a Gaza: “È doloroso vedere che i nostri vicini stanno soffrendo così tanto ma abbiamo diritto a difenderci. Cosa possiamo farci se i terroristi si nascondono tra i civili?”, ha detto il presidente di Israele. “Nel sottosuolo di Gaza ci sono enormi città del terrore, alzi un letto e sotto ci trovi un missile. Il terrorismo deve essere tolto dall’equazione”, ha aggiunto.

Secondo Herzog, inoltre, “c’è un impero del male che arriva dall’Iran che spende miliardi di dollari in armi per far deragliare la stabilità della regione e del mondo. E questo deve essere affrontato da una coalizione molto forte”.

Guterres: “Porto con me la targhetta degli ostaggi”

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres conserva nella tasca del cappotto la targhetta d’argento con la scritta ‘Portateli a casa adesso’ che in Israele è indossata da molti in solidarietà con gli ostaggi. “La porto con me ovunque per ricordare in ogni momento tutti gli ostaggi”, ha detto Guterres incontrando a Davos per la prima volta – secondo il Forum delle famiglie dei rapiti – una delegazione di ex ostaggi israeliani. Guterres – secondo la stessa fonte – ha fatto appello per una indagine sui crimini di abusi sessuali commessi da Hamas sui rapiti ed ha sollecitato l’immediato al rilascio degli ostaggi ancora a Gaza.

Fonte: Ansa