Il culto della Divina Misericordia da San Giovanni Paolo II a Papa Francesco

Il significato storico e profetico del culto alla Divina Misericordia e la sua importanza per San Giovanni Paolo II e per Papa Francesco, spiegati a Interris.it da padre Paolo Martinelli, rettore del Santuario della Divina Misericordia a Roma

Papa Francesco prega davanti la Cappella Santa Faustina Kowalska, Santuario della Divina Misericordia, 2020. Foto: Vatican News

La Festa della Divina Misericordia occupa il posto più importante tra tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia che sono state rivelate a Santa Faustina Kowalska. Per la prima volta Gesù le ha parlato dell’istituzione di questa festa a Plock nel 1931, quando le trasmise la sua volontà riguardo all’immagine: ‘Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia’.

Sul significato storico e profetico del culto alla Divina Misericordia e sulla sua importanza per San Giovanni Paolo II e per Papa Francesco, Interris.it ha intervistato padre Paolo Martinelli, rettore del Santuario della Divina Misericordia in S. Spirito in Sassia, a Roma. Il Centro di Spiritualità venne istituito per volontà di Papa Wojtyla nel gennaio del 1994.

Santa Faustina Kowalska e l’immagine della Divina Misericordia. Foto: Vatican News

L’intervista a padre Martinelli sulla Divina Misericordia

Come descriverebbe il legame tra Giovanni Paolo II e il messaggio della Divina Misericordia?

“Il legame è profondissimo. Trae origine dalla gioventù di San Giovanni Paolo II, la gioventù di Karol Wojtyla. E termina sulla terra con la Sua nascita al Cielo nei primi vespri della Domenica della Divina Misericordia nel 2005. E ancora oggi, questo legame lo si studia e approfondisce”.

Qual era lo scopo di Papa Wojtyla?

“San Giovanni Paolo II voleva portare il messaggio della Divina Misericordia in tutta la Chiesa Cattolica quando la Provvidenza lo ha chiamato a guidarla. Proprio così come lui l’aveva conosciuta e sperimentata sin da giovane a Cracovia, recandosi quotidianamente per la preghiera in Santuario. San Giovanni Paolo II lo ricorda in maniera autobiografica. Disse: ‘Chi avrebbe mai detto che quel giovane operaio che passava a pregare tutte le mattine poi sarebbe tornato come Sommo Pontefice a consacrare questo Santuario?’. Il Papa aveva fatto esperienza radicale che la Misericordia si poteva definire come ‘il limite divino imposto al male’ nel mondo e nella storia. Di questo la Chiesa e il mondo avevano bisogno e hanno bisogno. Intuiva che la Misericordia è un particolare vangelo scritto nel ventesimo secolo; un messaggio di grande attualità per la nostra epoca. Voleva condividere ecclesialmente questo Dono”.

La targa che ricorda la visita di Papa Wojtyla nel 1995 a S. Spirito in Sassia. Foto: Vatican News

In che modo il messaggio della Divina Misericordia si collega alle priorità pastorali di Papa Francesco, come la cura dei poveri e degli emarginati?

“Innanzitutto Papa Francesco ha indetto l’anno giubilare del 2016, Giubileo della Misericordia. Perciò ha ritenuto prioritaria pastoralmente la Misericordia. Inoltre, essa si è storicamente manifestata visibilmente nelle opere di misericordia. Una Carità testimoniata per secoli nella Storia della Chiesa e nella storia dell’Europa Cristiana. Ricordiamo inoltre che il santuario della Divina Misericordia era la cappella dell’ospedale Santo Spirito”.

L’immagine di Gesù Misericordioso e la statua di santa Faustina Kowalska nella chiesa di S. Spirito in Sassia. Foto: Vatican News

Perché ritiene che la devozione alla Divina Misericordia sia importante nel contesto attuale?

“Il contesto attuale è molto caratterizzato dalla violenza. Ricorrere a Gesù Misericordioso ci fa entrare nel Suo Cuore, ci fa intuire un’altra prospettiva. Se la Misericordia infatti è il ‘limite divino imposto al male’, questo lo abbiamo visto per le conseguenze storiche in Europa a partire dall’anno 1989, con la caduta del muro di Berlino e dei regimi totalitari. Le rivelazioni di Santa Faustina poi, ci hanno portato storicamente alle soglie della guerra mondiale nel 1938. Potremmo leggervi un grande primo avvertimento. Nel 2002 San Giovanni Paolo II parlò della Misericordia e della necessità di invocare la Misericordia come Grazia che placa le menti e i cuori. Come non leggere un richiamo profetico in tempo di guerre? La Misericordia è da invocare sui responsabili civili e religiosi affinché plachi le menti e i cuori”.