Siria, autobomba sugli sfollati di Foua e Kaferya: 126 morti, 68 sono bambini

Sale a 126 il bilancio dei morti nell’attacco suicida nel sobborgo di al-Rashidin, nei pressi di Aleppo, 68 dei quali sarebbero bambini. La tremenda esplosione è avvenuta nel punto di raccolta dei bus e delle ambulanze intente a evacuare decine di sfollati dalle città di al-Foua e Kefraya. La deflagrazione è stata provocata da un’autobomba, guidata da un’attentatore lanciato a tutta velocità contro i mezzi, i quali contenevano oltre di cinquemila persone, come riferito dall’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo (Osdh). Le fonti, almeno inizialmente, erano state discordanti sulle modalità dell’attacco e le cifre in termini di vittime. Nelle ore successive, tuttavia, la situazione si è delineata più chiaramente e i vari vari soccorritori impegnati sul campo hanno fornito dati più precisi, riportando un numero di vittime superiore al centinaio e uno imprecisato di persone ferite. Secondo quanto riferito, i bus sono ripartiti dopo alcune ore di blocco. Sotto assedio, nel frattempo, da parte dei miliziani sunniti, la regione di Idlib.

Le evacuazioni

Gli autobus colpiti stavano trasportando i cittadini evacuati in zone controllate dalle autorità governative, a seguito dell’accordo tra governo e fazioni ribelli (supervisionato da Iran, Qatar e Turchia) rientrato in vigore nei giorni scorsi, secondo il quale lo sgombero dei civili dalle due città filogovernative in direzione di Aleppo avrebbe altresì permesso alle forze opposte di evacuare ripiegare, assieme alle loro famiglie, verso Idlib, lasciando le città di Madaya e Zabadani. Le operazioni hanno avuto inizio venerdì scorso, con la partenza dei 5 mila sfollati sciiti di Foua e Kafraya e di altri 2 mila dalle città ribelli. Non molto tempo dopo, però, entrambi i convogli sarebbero stati fermati con l’obiettivo di chiedere una revisione degli accordi da parte dei ribelli che, secondo quanto riportato, avrebbero richiesto di dar precedenza alle evacuazioni dei militari, rispetto a quelle dei cittadini, dalle due città filogovernative. La condizione, nel timore di un attacco immediato, è stata tuttavia rifiutata.

Attacco a Salma

Più o meno nelle stesse ore, un’altra bomba avrebbe colpito una postazione dell’esercito siriano nella città di Salma, nella provincia di Latakia. Ad essere colpita, una roccaforte del regime di Bashar al-Assad. A riferirlo è stata l’emittente iraniana “Press Tv”, secondo la quale l’esplosione sarebbe stata provocata da un ordigno azionato a distanza. Il bilancio complessivo sarebbe di una decina di morti.