Attentato di Istanbul, l’arcivescovo di Smirne: “Colpiti e preoccupati dalla violenza fondamentalista”

“Siamo stati tutti colpiti dall’attentato terroristico di Capodanno, anche se qui a Smirne, per fortuna, la situazione appare per il momento tranquilla per noi cristiani. Ma la preoccupazione resta”. E’ quanto riferito da monsignor Lorenzo Piretto, domenicano torinese, arcivescovo di Smirne, la terza città della Turchia dopo Istanbul e Ankara (la capitale turca). A Smirne vivono attualmente oltre 4 milioni di abitanti, di cui 15.000 cristiani battezzati con rito cattolico.

La polizia turca ci protegge. Grazie a Dio, a Smirne non ci sono stati attacchi o attentati, siamo un’oasi relativamente tranquilla ma ovviamente risentiamo comunque di questa situazione di tensione e di incertezza”, spiega ancora Piretto. Ma “la guerra in Siria ai nostri confini nonché la questione dei curdi contribuiscono a complicare ancor più una situazione in Turchia che di per sé non è certo facile”.

“La popolazione non è radicalizzata, è tutta contro l’Isis e i terroristi fondamentalisti che seminano odio contro i cristiani e in genere gli occidentali, come ha dimostrato l’attentato al locale di Istanbul dove sono morti anche tanti stranieri che stavano festeggiando il Capodanno“. “Una festa – ricorda l’arcivescovo di Smirne – ritenuta ‘eretica’ da questi fondamentalisti islamici”.

Quanto all’atteggiamento del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’arcivescovo di Smirne si limita a osservare che “ha sempre dimostrato attenzione nei confronti delle minoranze cristiane e ci ha indirizzato gli auguri per il Natale”. Ma, aggiunge, “la tv non ha dato grande risalto all’intervento di Papa Francesco dopo l’attentato”. Ciò nonostante, assicura il sacerdote, “Tanti musulmani sono venuti domenica alla Casa di Maria a Efeso dove abbiamo celebrato la messa nella solennità della Madonna. Speriamo che sia un segno di riconciliazione”.

Nel sito di Efeso, alla cui comunità cristiana l’apostolo Paolo di Tarso indirizzò alcune sue lettere, esistono numerosi monumenti storici di grande interesse: oltre agli imponenti monumenti dell’antica città romana quali la biblioteca di Celso, il teatro (uno degli edifici più scenografici della città che poteva contenere 25mila spettatori) e il tempio di Adriano, sono presenti anche la basilica di San Giovanni (costruita sulla tomba dell’apostolo) e, in cima alla collina degli Usignoli, la casa della Madonna, dove – secondo la tradizione efesina – si venera ancora oggi la Vergine.