Omicidio Varani, chiesta la conferma a 30 anni di carcere per Foffo

Confermare la condanna a 30 anni a Manuel Foffo per l'omicidio di Luca Varani, il giovane romano massacrato nel marzo del 2016 nel corso di un festino. E' quanto ha chiesto il sostituto Procuratore generale della Cassazione, Simone Perelli, nella requisitoria davanti alla prima sezion penale, chiamata a decidere sul ricorso dell'imputato, se confermare o meno la sentenza emessa dalla Corte d'Assise d'appello di Roma, il 10 luglio 2018. 

Il sostituto pg: “Si è toccato l'abisso umano”

Nella sua requisitoria, il procuratore Perelli ha affermato che la Corte d'Assise d'appello di Roma “ha fatto bene ad effettuare la perizia sulla capacità di intendere e volere. Ha così accertato la capacità dell'uomo di agire, in questo caso la capacità di Manuel Foffo di agire“. “Davanti a condotte criminali come questa oggetto del processo è difficile credere che possano essere commesse da un umano. Il polimorfismo da cui è affetto Foffo, né l'intossicazione cronica da alcol, giustificano quanto accaduto”, ha spiegato Perelli, sottolineando che “Varani era stato reso inerme ma non era incosciente, era capace di percepire le sofferenze che gli sono state imposte, in un'agonia di oltre due ore. Una morte lenta e atroce“. Per Perelli, si è toccato “l'abisso umano“. 

La vicenda

L'efferato omicidio di Luca Varani è stato compiuto il 4 marzo 2016 nel quartiere Collatino, durante un festino a base di droga e alcol. Il suo calvario sarebbe durato circa due ore, durante le quali è stato colpito per cento volte con un martello e almeno due coltelli. Un lasso di tempo lunghissimo, durante il quale Manuel Foffo e Marco Prato, quest'ultimo morto suicida in cella il giorno precedente all'inizio del processo, si srebbero accaniti sul corpo con numerose martellate al capo e alla bocca. Il resto dei colpi avrebbe raggiunto il ragazzo sulle braccia e la torace.