Corte dei Conti: “Taglio tasse? Strategie di lungo respiro”

La spesa pubblica è il tema centrale dell'attuale dibattito mediatico e non solo. L'ultimo commento su questo argomento arriva dai giudici contabili. “Elementi ulteriori di preoccupazione e nuove tensioni sembrano emergere da una attenta lettura delle tendenze della spesa statale”, sono le parole utilizzate dal presidente di coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, Ermanno Granelli

L'analisi dell'organo ausiliare

“Mettere mano al riassetto delle tasse e dei tributi puo considerarsi una priorità. Un'operazione da portare avanti non in un clima emergenziale, ma attraverso ponderate ed equilibrate strategie di lungo respiro”, ha detto il Procuratore Generale della Corte dei conti, Alberto Avoli, durante la cerimonia di parificazione del rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2018. Quindi senza mai citarla direttamente i giudici contabili hanno espresso il loro giudizio sull'eventuale Flat-Tax, cavallo di battaglia del vicepremier leghista Matteo Salvini. “Alcuni economisti propongono addirittura misure radicali, chiamate a fini mediatici come shock fiscale, in realtà, una massiccia azione di decremento delle aliquote dell'imposizione diretta in favore di imponibili medio-bassi”. E ancora: “L'idea non è nuova e asseverata da molti economisti. Tuttavia, resta il problema delle coperture sul breve termine, in mancanza delle quali il corrispondente aumento del debito potrebbe avere ripercussioni gravi, tali da annullare o ridurre molto i benefici della rimodulazione delle aliquote”. Parole chiare che non girano intorno alla questione più dibattuta delle ultime settimane, soprattutto nel confronto fra Italia e Unione europea

Le note poisitive della Pubblica Amministrazione

I giudici contabili hanno anche fatto il punto sul pagamento dei debiti della PA. Situazione che secondo gli utlimi dati a disposizione vive un trend positivo. “Nel 2018 il fenomeno dei ritardi nei pagamenti da parte delle Pubbliche amministrazioni, pur se ancora distante da una soluzione definitiva, risulta essersi attenuato. Dei 4 milioni di fatture trattate dall'Amministrazione statale (per un importo complessivo di circa 17 miliardi) 2,3 milioni sono state pagate in media in 47 giorni rispetto ai 55 del 2017”.