Nantes, arrestato il piromane. E’ il volontario ruandese già fermato e poi rilasciato

Il volontario ruandese, arrestato ieri sera per la seconda volta dalla polizia di Nantes, ha confessato ai magistrati di aver provocato l'incendio nella cattedrale la scorsa settimana

A una settimana dall’incendio nella cattedrale di Nantes, nell’ovest della Francia, il volontario ruandese della diocesi. Era già stato fermato e poi rilasciato. Ha confessato di aver provocato le fiamme accendendo i tre inneschi all’interno della chiesa. L’avvocato del volontario, in difficoltà con il rinnovo del permesso di soggiorno, ha detto che il suo cliente era “pieno di rimorsi“. La confessione è stata “una liberazione“. Rischia 10 anni di carcere ma le autorità giudiziarie dovranno verificare prima la sua situazione di rifugiato. Sembra che negli ultimi mesi, infatti, il ruandese fosse molto contrariato per le difficoltà nell’ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno in Francia. 

Distruzione a Nantes

Il volontario ruandese ha confessato, dunque, ai magistrati di aver provocato l’incendio nella cattedrale. Lo riporta il giornale locale Presse Ocean, citando l’avvocato del 39enne rifugiato, Quentin Chabert, che conferma che l’uomo sta collaborando con gli inquirenti. Non è ancora chiaro però quale sia stato il suo movente. L’uomo era stato arrestato una prima volta subito dopo l’incendio, sabato scorso. Ma poi rilasciato, con gli inquirenti che avevano dichiarato che nulla lo collegava ai tre inneschi che hanno fatto divampare le fiamme. L’uomo lavorava come volontario nella diocesi e la sera prima dell’incendio aveva il compito di chiudere la cattedrale.