ACCUSATO DI ANTISEMITISMO, EX SINDACO DI LONDRA ESPULSO DAL PARTITO LABURISTA

Le parole negazioniste dell’ex sindaco di Londra, Ken Livingstone, fanno discutere il Regno Unito e dividono il suo stesso partito. Il popolare laburista “Ken il rosso” avrebbe detto che Adolf Hitler aveva pianificato in un primo tempo non la soluzione finale, ma la deportazione di massa degli ebrei in Palestina. Nello specifico, secondo Livingstone il fuhrer avrebbe pensato di trasferire gli ebrei nell’allora Palestina, nel 1932, prima di “impazzire e finire con l’ucciderne 6 milioni”. Una frase valsagli a caldo l’accusa di “apologeta di Hitler” da un altro deputato laburista, John Mann, che lo ha affrontato fuori dagli studi Bbc di Westminster. Alla fine il partito ha redarguito pure Mann, ma solo a parole. Livingston è stato invece sospeso dal partito.

Livingstone – apertamente filopalestinese nell’annosa questione dello Stato di Israele – era intervenuto in tv in difesa di una giovane deputata radicale di ascendenze islamiche, Naz Shah, a sua volta sospesa mercoledì per aver auspicato il trasferimento di massa degli israeliani negli Usa quale presunta “soluzione” del conflitto in Medio Oriente. A quel punto il vecchio sindaco di Londra ha dipinto Hitler come una sorta di “sionista involontario”. A tali parole, neppure il leader Jeremy Corbyn, suo storico compagno di lotte filo-palestinesi nella sinistra interna, ha potuto difenderlo e, nel giro di un’ora, gli ha fatto ritirare la tessera del partito – nonostante una militanza lunga decenni – e ha autorizzato l’avvio di un’azione disciplinare. L’imputazione: “aver gettato discredito sul Labour”.

La vicenda è stata sfruttata immediatamente dai rivali conservatori che hanno accusato il Labour – nelle parole del premier David Cameron – d’avere evidentemente “un problema” con gli ebrei. Ma le critiche sono piovute anche dallo stesso partito dei laburisti. Di una “questione antisemitismo” ha parlato ad esempio lord Levy, storico finanziatore del partito di famiglia ebraica. Zac Goldsmith, facoltoso portabandiera dei Tory figlio d’immigrati musulmani pachistani, si è scagliato con sdegno contro i commenti “orribili e imperdonabili” di “Ken the red”, intimandone l’espulsione. Una vicenda a dir poco imbarazzante per il maggiore partito britannico d’opposizione, dato in parziale recupero di consensi in vista delle elezioni locali in calendario fra una settimana.