Onu: “In Sudan almeno 450 morti e 4.000 feriti. Migliaia evasi dalle prigioni”

Guterres: "Le Nazioni Unite hanno riconfigurato la presenza in Sudan per proteggere il nostro personale e le loro famiglie"

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“Più di 450 persone sono state uccise e oltre 4.000 ferite. Almeno 20 ospedali sono stati costretti a chiudere a causa di danni, uso militare o mancanza di risorse”. E’ l’ultimo bilancio della situazione in Sudan riferito al Consiglio di Sicurezza dall’assistente segretario generale Onu per gli Affari Umanitari, Joyce Msuya. 

“Anche prima del 15 aprile i bisogni umanitari erano a livelli record – ha aggiunto – 15,8 milioni di persone avevano bisogno di aiuti umanitari, 4 milioni di bambini e donne in gravidanza e in allattamento erano malnutriti, 3,7 milioni di persone erano sfollati interni”.

Guterres, l’Onu ha riconfigurato la sua presenza in Sudan

Le Nazioni Unite hanno riconfigurato la presenza in Sudan per proteggere il nostro personale e le famiglie durante la permanenza e fornire sostegno al popolo sudanese. La leadership dell’Onu, guidata dal rappresentante speciale Volker Perthes, rimane nel Paese”. Lo ha detto il segretario generale Antonio Guterres alla riunione del Consiglio di Sicurezza sul Sudan. “Stiamo istituendo un hub a Porto Sudan per consentirci di continuare a lavorare con i nostri partner a sostegno della pace e per alleviare le sofferenze umanitarie”, ha aggiunto.

Usa, continuiamo a sollecitare mantenimento della tregua

Gli Usa continuano a sollecitare le parti a mantenere il cessate il fuoco in Sudan: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.

Sudan: media, ‘migliaia evasi dalle prigioni, giallo su Bashir’

Sarebbero migliaia i detenuti evasi dalle prigioni in Sudan, tra questi anche diversi ex collaboratori di Omar al Bashir, l’ex presidente ricercato dalla Corte penale internazionale che si ritiene fosse detenuto nel carcere di Kober. Lo scrive al Jazeera, che spinge a chiedersi “dov’è Bashir?”. Il Guardian precisa che tra gli altri a evadere proprio da Kober c’è anche Ahmed Haroun, anche lui ricercato dalla Cpi, che ha ammesso di aver “lasciato il carcere assieme a un altro ex responsabile” del governo di Bashir per “la propria incolumità”. Secondo alcuni resoconti nella prigione ci sarebbe stata una sommossa nei giorni scorsi guidata dai prigionieri.

Fonte: Ansa