Pace (Unicef): “Infanzia negata a troppi bambini nel mondo”

Interris.it ha intervistato la dottoressa Carmela Pace, presidente UNICEF Italia, per la Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni

La presidente Unicef Italia, Carmela Pace

La Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni istituita dall’ONU nell’agosto del 1982, ha come scopo quello di sensibilizzare sugli abusi fisici, mentali ed emotivi che affliggono ogni giorno bambini in tutto il mondo provocando spesso gravi conseguenze sulla personalità e la salute dei futuri adulti.

L’obiettivo della giornata è quello sensibilizzare e prendere atto del dolore che affligge i bambini che in tutto il mondo sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi. Lo sforzo delle Nazioni Unite per la protezione dei diritti dei bambini è stato costante e ha portato all’adozione di una convenzione e a successive risoluzioni. La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, definisce per la prima volta i diritti fondamentali che devono essere garantiti a tutti bambini del mondo.

I primi tre articoli della convenzione recitano:
Art.1: I diritti dichiarati in questa Convenzione valgono per tutte le persone al di sotto dei 18 anni.
Art. 2: Gli Stati devono rispettare i diritti dei bambini e degli adolescenti affermati nella Convenzione, senza distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione e senza alcuna considerazione per la loro opinione politica o per quella dei genitori e a prescindere dall’origine nazionale, etnica o sociale, dalla situazione finanziaria, dalla presenza di disabilità, dalla nascita o da qualunque altra condizione.
Art. 3: In tutte le decisioni che riguardano i bambini e gli adolescenti, le istituzioni devono sempre tenere conto di quale sia la cosa migliore per loro, cioè del loro superiore interesse.

La presidente Unicef Italia, Carmela Pace. Foto tutte di Unicef Italia

Per la la Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni, Interris.it ha intervistato la dottoressa Carmela Pace, presidente UNICEF Italia.

L’intervista a Carmela Pace, Presidente UNICEF Italia

Qual è l’obiettivo della Giornata Mondiale ONU dei Bambini Vittime Innocenti diViolenza

“La Giornata Mondiale dei Bambini Vittime Innocenti di Violenza istituita dall’ONU ha l’obiettivo di diffondere consapevolezza sulle condizioni in cui tanti bambini nel mondo vivono. Oltre al dolore e alle sofferenze che provoca nell’immediato, la violenza compromette il loro sviluppo psico-fisico e ne mina gravemente l’autostima. Per questo il contrasto al fenomeno deve essere prioritario, come stipulato dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, i suoi tre Protocolli opzionali, e richiamato nell’Agenda 2030 e nei relativi Obiettivi di sviluppo sostenibile (5 e 16). Eppure, la violenza contro i bambini e gli adolescenti viene spesso minimizzata o, peggio ancora, considerata come un aspetto necessario ed inevitabile della loro vita, e così come l’impunità dei perpetratori, può indurre le vittime a credere che ciò che stanno subendo sia normale”.

Quanti sono secondo i dati ONU i bambini vittime di violenza nel mondo?

“I bambini vittime di violenza nel mondo sono tantissimi, fare una stima è molto difficile. Secondo dati rilasciati nel 2020: nel mondo 300 milioni di bambini tra i 2 e i 4 anni  subiscono regolarmente violenze dai propri familiari/tutori (circa 3 su 4), 250 milioni di questi sono puniti in modo fisico (circa 6 su 10); Le punizioni corporali violente (vietate solo in 60 Paesi), nonostante siano ritenute da 1,1 miliardi di genitori/tutori come necessarie per crescere ed educare i figli, sono invece in contrasto con le norme di sviluppo, producendo danni morali e fisici; 15 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni hanno subito episodi di violenza sessuale nella loro vita, e 2,5 milioni di giovani donne di 28 paesi europei riportano di aver subito episodi di violenza sessuale prima dei 15 anni; metà degli studenti fra i 13 e i 15 anni – circa 150 milioni – hanno riferito di aver subito violenza da parte dei loro coetanei a scuola e fuori; Ogni 7 minuti nel mondo un adolescente viene ucciso con un atto di violenza, in particolare nella fascia 15-19 anni. Sebbene gli incidenti mortali nei luoghi di conflitti armati siano comuni, la maggioranza delle morti violente derivano dalla violenza interpersonale. Nel 2015, si sono verificati circa 51.000 omicidi di adolescenti in tutto il mondo, rappresentando 1 vittima su 9 di quell’anno”.

 

In quali parti del mondo i bambini sono più a rischio di violenza?

“Purtroppo, la violenza si consuma ovunque nel mondo. Non è possibile stilare una lista di priorità perché ogni bambino che non vede rispettati i propri diritti e che è soggetto a una qualche forma di violenza è un bambino da aiutare. Ci sono però paesi in cui la violenza si ripercuote su centinaia di migliaia di bambini e sulle loro famiglie: in Sudan a causa del conflitto oltre 13,6 milioni di bambini hanno disperato bisogno di aiuto umanitario; ad Haiti a causa delle violenze nel 2023 oltre 115.600 bambini si prevede soffriranno di malnutrizione acuta grave quest’anno; In Repubblica Democratica del Congo, a causa del conflitto, le segnalazioni di violenza di genere contro bambini e donne nel Nord Kivu sono aumentate del 37% nei primi 3 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; A causa degli alti livelli di insicurezza alimentare in Etiopia, Kenya e Somalia i bambini sono esposti a rischi elevati di violenza di genere, sfruttamento sessuale e abusi; In Turchia – colpita da violenti terremoti lo scorso febbraio – i bambini vulnerabili (ricordiamo che il 40% delle famiglie prima del terremoto viveva sotto la soglia di povertà) sono esposti a maggiori rischi di violenza, matrimonio forzato e lavoro minorile. Potrei proseguire con una lista lunghissima di paesi in cui i bambini subiscono violenza, pensiamo anche i minorenni migranti che affrontano viaggi estenuanti in fuga da violenza e povertà, alla ricerca di un luogo sicuro e che spesso e volentieri si ritrovano ad affrontare e vivere situazione che nessun bambino dovrebbe mai conoscere. Ecco, come UNICEF siamo impegnati in tutti questi ambiti per dare a quanti più bambini possibile strumenti utili per la loro resilienza e il loro futuro. Così come le violenze nel mondo sono moltiplicate, è moltiplicato anche il nostro lavoro e per poterlo svolgere abbiamo bisogno del sostegno di tutti, i bambini che aiutiamo hanno bisogno dell’aiuto di tutti”.

Qual è la situazione dei minori in Ucraina?

“I bambini ucraini da oltre un anno subiscono violenza, traumi, perdite, distruzione e sfollamento. Milioni di bambini hanno perso le loro case, le scuole e i parchi giochi. Nonostante gli orrori della guerra, i bambini ucraini hanno dimostrato un’enorme capacità di recupero. Hanno sostenuto le loro famiglie, i loro coetanei e le loro comunità nonostante le situazioni difficili. L’UNICEF era presente in Ucraina già prima dell’escalation della guerra. Nei 365 giorni successivi, abbiamo fornito e continuiamo a fornire aiuti salvavita ai bambini e alle famiglie ucraine e nei paesi limitrofi. In particolare, nel primo anno di guerra in Ucraina abbiamo fornito materiale didattico a 1 milione di bambini, 3,3 milioni di bambini, genitori e assistenti sono stati raggiunti da un sostegno psicologico e di salute mentale, Oltre 224.000 famiglie vulnerabili hanno ricevuto assistenza in denaro, 500,000 bambini hanno avuto accesso a più di 150 Spilno Spots – spazi a misura di bambino dove possono imparare, giocare, ricevere supporto psicosociale e accedere a servizi sociali integrati, 400,000 donne e bambini sono stati raggiunti da servizi per prevenire e rispondere alla violenza di genere, 5.5 milioni di persone che vivono in aree in cui le reti idriche sono state danneggiate o distrutte hanno avuto accesso ad acqua sicura, 1,6 milioni di persone hanno ricevuto aiuti igienici e sanitari, 4.9 milioni di persone hanno avuto accesso all’assistenza sanitaria grazie alle forniture consegnate nelle aree colpite dalla guerra, 126.000 hanno ricevuto cure specializzate attraverso la gestione dei casi”.

Qual è la situazione dei minori in Italia?

“Nel nostro paese la violenza, oltre a quella fisica, corporale o causata da povertà e mancanza di opportunità, si perpetra anche quando si nega un diritto, quando si negano l’infanzia e l’adolescenza in Italia. Secondo la II indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia pubblicata nel 2021, citata anche nella relazione al parlamento 2021 dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nel nostro Paese sono in carico ai servizi sociali dei comuni 401.766 bambini e ragazzi, 77.493 dei quali sono vittime di maltrattamento, pari a 9 minorenni ogni mille, con significative differenze tra Nord (11), Centro (9) e Sud (5), in ragione della presenza dei servizi sociali. Nel 40,7% dei casi presi in esame dalla ricerca sono state registrate patologie delle cure (trascuratezza, discuria o ipercura), nel 32,4% violenza assistita, nel 14,1% maltrattamento psicologico, nel 9,6% maltrattamento fisico e nel 3,5% abuso sessuale (I dati si riferiscono al 31 dicembre 2018)”.

Quali proposte da UNICEF per tutelare i minori?

“I bambini e i giovani nel nostro paese hanno bisogno di sostegno e attenzione. Sono necessarie risorse adeguate per consentire loro di accedere a opportunità che gli consentano di sviluppare il proprio potenziale, di essere inseriti in percorsi di ascolto e partecipazione, in particolare quando si parla delle tematiche che li riguardano. L’UNICEF ha reso la prevenzione ed il contrasto alla violenza contro i bambini una priorità dell’intera organizzazione, che rientra in tutte le aree programmatiche di intervento. Tramite la Campagna internazionale ‘End Violence Against children‘, l’UNICEF ha messo in luce come i bambini subiscano violenze nel corso di tutte le fasi dell’infanzia e dell’adolescenza, in contesti diversi, e spesso per mano di persone di cui si fidano e con le quali interagiscono quotidianamente”.