L’estetista fai da te è la vera moda del momento?

Cambiano le abitudini dopo il lockdown: unghie e ceretta in casa, dal parrucchiere si va ma si impara sempre di più a fare da soli

cura del corpo

Il lockdown ha cambiato le abitudini dei consumatori europei. L’impatto dell’emergenza sanitaria ha influiti sulle abitudini dei consumatori europei, come? Anche il tema beauty ed il mondo dell’estetista è cambiato ed ecco alcune interessanti evidenze che emergono dal Beauty Report post Covid-19 del portale europeo Treatwell presentato da Ansa.

Estetista fai da te anche dopo il lockdown, ma no ai colpi di testa

Durante il lockdown unghie, capelli e sopracciglia hanno ovviamente continuato a crescere e, con i saloni chiusi in base alle direttive dei governi locali, i trattamenti estetici “fai da te” sono diventati un vero e proprio trend. Su Google per “Kit ricostruzione unghie” sono aumentate addirittura del 4500%. Nelle settimane successive, il motore di ricerca è stato tempestato di domande anche in fatto di hairstyle, da “Come tagliarsi i capelli” a “Come coprire la ricrescita” e “Come farsi la tinta”, passando per ricerche da veri temerari come “Tutorial taglio sfumato” o “Capelli rosa”. Non sono mancate anche le indagini virtuali sulla perfetta “Tinta per sopracciglia” o sui consigli per “Ricreare una spa a casa”, per non rinunciare al benessere casalingo.

L’arte dell’arrangiarsi che diventa abitudine

Gli utenti hanno acquistato una certa dimestichezza con smalti e pinzette, tanto che, intervistati ancora durante la quarantena, gli europei (88%) avevano confessato a Treatwell l’intenzione di proseguire con alcuni trattamenti fai da te anche alla riapertura dei centri estetici. La tendenza riguarda soprattutto la cura delle unghie – con la manicure (46%) seguita dalla pedicure (37%) – e la depilazione di corpo (37%) e sopracciglia (35%). In particolare, rispetto agli altri utenti del Vecchio Continente, gli italiani punteranno a effettuare in casa soprattutto questi ultimi due trattamenti, mentre i francesi punteranno principalmente sui facial fai da te (54%). Nessuna menzione tra le prime posizioni, invece, relativa ai trattamenti capelli, così cercati durante la quarantena. Qualche colpo di testa eccessivo durante il lockdown deve aver messo in chiaro che nemmeno il tutorial più dettagliato può sostituire le forbici del proprio parrucchiere.

Il “fai da te” che piace

La decisione di proseguire con il “fai da te” è motivata in prima battuta dalla necessità di risparmiare (33%). Bisogna far fronte di una situazione economica incerta proprio a causa dell’emergenza sanitaria, oltre che da una questione di sicurezza (22%). Non a caso la depilazione, il ritocco delle sopracciglia e i trattamenti facciali prevedono un distanziamento fisico ridotto tra l’operatore e il cliente. Anche se le prenotazioni per questo trattamento non sono mancate, soprattutto in Germania e nei Paesi Bassi. Qui però la diffidenza si è fatta sentire e ha fatto registrare un calo degli ordini di massaggi rispetto al periodo precedente la pandemia.

La riapertura con il botto

Nonostante ciò, una volta riaperti i saloni, finito il lockdown, le agende hanno ricominciato a riempirsi a tempo di record. Basti pensare che il 18 maggio, giorno in cui in Italia i parrucchieri e i centri estetici hanno ufficialmente riaperto, le prenotazioni di trattamenti beauty su Treatwell sono schizzate del +4700%. In tutto il resto del Vecchio Continente alla scadenza dei lockdown se ne sono viste delle belle. Solo i beauty addict d’oltralpe però hanno fatto meglio degli italiani. In Francia è stato battuto ogni record di prenotazioni, con un aumento del +31000% degli ordini. I francesi hanno vinto anche il premio “early bird”. Il primo cliente ha varcato la soglia di un salone – un barbiere per la precisione – addirittura alle 5 del mattino!

La situazione all’estero

Anche in Germania e in Svizzera sono stati gli uomini a far parlare di sé: il 16 aprile il governo tedesco ha annunciato di aver fissato la riapertura per il 4 maggio e…solo cinque minuti dopo è arrivata la prima prenotazione di un taglio di capelli maschile. Anche alla ripresa del commercio in Svizzera – il 27 aprile – il primo appuntamento prenotato online è stato un taglio di capelli uomo, alle 8 del mattino. Quando si tratta di bellezza, gli uomini non solo sono impazienti, ma anche mattinieri.
Anche in Spagna gli appuntamenti “per lui” hanno dettato legge alla riapertura: se circa la metà delle prenotazioni è stata relativa alle extension ciglia (49% del totale), gli appuntamenti per tagli di capelli maschili sono balzati al secondo posto.

Con lo smart working cambiano i tempi (della bellezza)

Le abitudini beauty non sono cambiate solo per lui. In linea generale, la tendenza a prenotare last minute è diminuita in tutta Europa. Si è fatto fronte alle agende dei centri estetici e gli utenti che hanno iniziato a fissare i loro appuntamenti anche con tre mesi di anticipo. Non si è mai troppo previdenti quando si tratta di ritoccare la scalatura!
Le tempistiche sono mutate anche per quanto riguarda l’appuntamento in salone. Se in Europa nel periodo pre-lockdown la fascia oraria più prenotata (60% degli appuntamenti totali) era quella tra mezzogiorno e le 14.00, la diffusione dello smart working ha cambiato le carte in tavola. Avendo minori difficoltà a conciliare gli impegni professionali e quelli personali grazie al telelavoro, gli utenti si sono orientati su fasce orarie tradizionalmente più tranquille. Oggi, infatti, l’orario più richiesto è quello delle 10.00 del mattino. Gli italiani, inoltre, fanno registrare un picco di prenotazioni beauty anche nel primo pomeriggio e a metà settimana, più precisamente tra le 14.00 e le 16.00 del mercoledì.

Non manca un occhio al portafogli

Anche in termini di spesa ci sono state delle novità. Con la progressiva apertura dei mercati europei, Treatwell ha rilevato una crescita nelle prenotazioni di trattamenti più costosi. Tutto ciò è spiegabile anche con la necessità di porre rimedio a qualche esperimento casalingo mal riuscito o di recuperare gli arretrati in termini di relax. In Italia la spesa media è aumentata del 7% rispetto al pre-lockdown. In particolare, nello Stivale hanno subito un’impennata del 40% le prenotazioni di microblading (dal costo medio di 180 euro). Richiestissimi dopo il lockdown anche diversi trattamenti capelli, tra cui: l’ombré hair (+65%), che prevede una spesa media di circa 75 euro; la Brazilian blow dry con trattamento alla cheratina (93 euro), che ha visto le richieste schizzare del +37%; il balayage (85 euro) e colpi di sole/mèches (71 euro), i cui ordini sono saliti rispettivamente del 29% e del 21%.
Di contro, nell’ottica di limitare i contatti, è diminuito l’utilizzo del contante per saldare il conto dall’estetista e dal parrucchiere. É stato lasciato sempre maggiore spazio a chi sceglie di pagare in anticipo sulla piattaforma oppure in salone tramite soluzioni digitali e contact-less.