Made in Italy: crescono le esportazioni di cibo

Gennaio 2024 ha registrato un aumento del 14% rispetto allo stesso mese del 2023

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Foto di Jakub Kapusnak su Unsplash

Le esportazioni di cibo Made in Italy raggiungono un nuovo traguardo, con una crescita a gennaio pari al 14%, rispetto a dodici mesi prima. Tra i principali Paesi acquirenti ci sono gli Stati Uniti, grandi estimatori degli alimenti italiani, ma l’aumento riguarda anche il mercato britannico, quello tedesco e quello francese 

L’analisi di Coldiretti

“Il 2024 fa segnare un nuovo record per le esportazioni di cibo Made in Italy, con una crescita del 14% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, nonostante le tensioni internazionali, con guerre e blocchi che ostacolano i transiti commerciali”. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat che fotografano un andamento dell’alimentare in controtendenza rispetto all’andamento generale delle esportazioni che registrano un arretramento dello 0,2%, mentre frena il Pil.

In aumento l’export verso gli Stati Uniti

“Tra i principali Paesi acquirenti, la crescita più consistente – rileva Coldiretti – è quella sul mercato statunitense, il primo sbocco extra Ue, con un aumento del 31% delle vendite di alimentari tricolori, ma l’aumento è a doppia cifra anche in Gran Bretagna (+26%). L’agroalimentare nazionale si conferma anche in Germania (con un +9%) e in Francia, dove si registra un +3%. Tra gli altri mercati, da segnalare la crescita del 52% in Cina e del 14% in Russia”. Il risultato conferma il record storico fatto segnare nel 2023, per un valore che ha superato i 64 miliardi di euro, secondo l’analisi Coldiretti.

Cosa bisogna fare

Secondo l’associazione, “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve rimuovere gli ostacoli commerciali, ma anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo ’obiettivo – conclude Coldiretti – è portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030”.

Fonte: Angesir