Ribaltone al Do Dragao, Roma fuori col Porto

Il Porto è ai quarti di Champions. La Roma torna a casa, ma con tanti rimpianti, battuta a tre dalle fine del secondo supplementare su un calcio di rigore decretato dal Var. Passa il Porto ma la Roma che ha avuto occasioni per colpire ma senza monetizzare. Vantaggio Soares, poi pari De Rossi dal dischetto. Porto avanti con Marega. Nel secondo supplementare decide la tecnologia con Cakir che assegna il rigore decisivo al Porto per una trattenuta di Florenzi. Telles non sbaglia e il Porto va ai quarti. Ma lo stesso Var non interviene subito dopo per un fallo su Schick, doveva essere rigore. Hanno giocato meglio i portoghesi nella parte alta, ma la Roma le sue occasioni le ha avute e alla fine è tanto il rammarico.

Porto avanti

Sorprese nella Roma con Di Francesco che si schiera con un 3-4-3, ovvero Marcano Manolas e Jesus davanti a Olsen, Karsdorp e Kolarov a presidiare le fasce, Nzonzi e De Rossi centrali, Zaniolo e Perotti a sostegno di Edin Dzeko. Parte lanciata la formazione di Sergio Conceiçao che schiaccia i giallorossi. Prevedibile. La Roma gioca bassa per provare la ripartenza fatale. Casillas deve uscire per anticipare Zaniolo, ma è il Porto a fare la partita. I biancoblu provano a sfondare sugli esterni. A destra Telles e Corona spingono con continuità, dalla parte opposta non è da meno Otavio, in mezzo Herrera e Danilo dettano i tempi e fanno ripartire i portoghesi. Ritmo alto, Do Dragao una bolgia, ma si fanno sentire anche i 2500 tifosi romanisti. Telles si divora il vantaggio dopo un rimpallo favorevole, palla sull’esterno. Soffre Karsdorp. Errori giallorossi nelle letture difensive. Marcano si sposta centrale, Manolas va sul centro destra. E proprio da una palla velenosa persa dal greco, nasce il vantaggio del Porto. Gran giocata di Marega che la mette in mezzo, Soares è solo e deve solo spingerla in rete. Esplode il Do Dragao, Porto avanti anche col sostegno del Var per una presunta posizione irregolare. Porto al momento ai quarti.

Pari e nuovo sorpasso

Si infuria di Francesco, gli fa eco De Rossi, la Roma alza il baricentro. Deve provarci. Zaniolo si muove bene, altrettanto fa Perotti dalla parte opposta. Argentino ispirato, con Dzeko che torna, gioca di squadra. E non potrebbe essere altrimenti con questo atteggiamento tattico. Perotti è il calciatore che è mancato alla Roma e si vede dalle prime battute. Va su tutte le palle, poi inventa una giocata che taglia in due la difesa portoghese, entra in area dopo una finta che manda a sedere il suo angelo custode e Militato lo stende. Cakir non ha dubbi, rigore. Dal dischetto la freddezza di De Rossi che spiazza Casillas (175 gare in Champions oggi) e fa 1-1. Adesso qualificazione che torna in mano alla Roma.  Squillo Porto con Herrera, botta dal limite, Olsen c’è. La doccia fredda arriva in pieno recupero di tempo, De Rossi si accascia a terra, problemi al polpaccio. Non ce la fa, dentro Lorenzo Pellegrini. Brivido in apertura. Soares di testa schiaccia alto poi Marega piazza un diagonale velenoso, Olsen ci mette una pezza. Ma il Porto insiste e il nuovo vantaggio arriva a stretto giro. Lo firma Marega. Errore di Karsdorp, Corona la mette in mezzo per l’attaccante che solo la piazza: 2-1 come all’andata. Per ora si va ai supplementari. L’errore all’olandese costa caro e Di Francesco non ci pensa un attimo, lo richiama in panchina, dentro Florenzi.

Verso l'overtime

Roma in difficoltà sulle folate velocissime dei portoghesi. Ma deve provarci. Kolarov fa il numero poi Florenzi viene chiuso al momento della conclusione. Non c’è un attimo di tregua. Il Porto gioca arioso sull’intero fronte d’attacco, spinge ventre a terra, Roma che si affida al controgioco. E’ il Porto a fare la partita, con qualità e intensità, padrone del centrocampo, sempre primi negli anticipi e soprattutto sulle seconde palle. La Roma prova a scuotersi sull’ennesima palla recuperata da Perotti, Dzeko perde l’attimo poi calcia fuori. Cambio nel Porto, dentro Brahimi, fuori Corona per dare maggior peso alla prima linea. Perotti la rimette in mezzo, Dzeko alto, ma la Roma ha bisogno di farsi vedere. Roma adesso 5-4-1 in fase di non possesso, schiacciata dai portoghesi che prendono sempre più campo e guadagnano angoli su angoli. E la Roma non riparte perché non trova linee di passaggio. Fuori Marcano, infortunato, dentro Cristante negli ultimi quindici minuti. Roma adesso 4-2-3-1. Il Porto penetra nelle maglie giallorosse con facilità estrema, Brahimi entra in area coi tempi giusti, Olsen coi piedi chiude, ma che pericolo. Fuori Soares, dentro Fernando per Conceiçao. Erroraccio in uscita anche per il Porto, Perotti ha la palla buona, si accentra, ma chiude fuori dallo specchio. Continua a sbagliare anche Nzonzi, Olsen deve metterci l’ennesima pezza. Il Porto la vuole chiudere, spinge, la Roma si difende con le unghie, ma l’azione non riparte perchè la palla pesa come un macigno, non ci sono idee.

Var protagonista

I giallorossi fatica ad uscire mentre il Porto continua a provarci. Conceiçao si sbraccia, il pressing portoghese è asfissiante e toglie respiro e idee alla Roma. Che però riesce ad andare via in controgioco, steso Dzeko che però perde un tempo di gioco. Punizione dal limite a un giro di lancette dal novantesimo che non sortisce effetti colorati di rosa. Tre di recupero con l’ultimo assalto Porto. Succede nulla. Si va ai supplementari. Santos rileva Otavio, poi si ferma anche Lorenzo Pellegrini costretto al cambio, dentro Schick. Il Porto fa la partita ma la Roma ha le occasioni, senza però monetizzare, non chiudendo contropiedi invitanti. Squadre stanche e allungate. Nulla di fatto nel primo overtime. Ancora quindici da giocare per evitare la lotteria dei rigori. La Roma sembra stare meglio fisicamente, ma partita apertissima, con tanti errori, da una parte e dall’altra con Dzeko che si divora la palla per chiuderla. Altra palla per Dzeko, che va molle alla conclusione, il Porto si salva. Ma che occasione la Roma. E sul capovolgimento di fronte ci prova Pereira, palla sul fondo ma Fernando si lamenta per una trattenuta di Florenzi. Cakir non vede nulla poi va al Var e assegna il rigore al Porto. Dal dischetto Telles, non sbaglia ed è 3-1 Porto. E in pieno recupero Cakir decide di non decidere perché c’è un rigore netto per la Roma per un fallo di Marega su Schick. Peccato.