“Ditelo sui tetti”, Emmanuele Di Leo: “Serve una maggiore cultura dell’accoglienza”

Il convegno “Ditelo sui tetti” si è svolto presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino

Con grande attesa, mercoledì 9 marzo 2022, presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, si è tenuto il convegno “Ditelo sui tetti” per presentare un’agenda pubblica sussidiaria e condivisa; un’iniziativa prepolitica che vuole costituire un’agenda di impegni affinché, «in un periodo di smarrimento», il mondo cattolico non rinunci a far sentire la propria voce. Un gran lavoro svolto da un paio d’anni da un network di associazioni, che ha l’obiettivo di rilanciare il laicato per richiamarlo alla sua responsabilità ed alla sua sfera d’autonomia, nel rispetto dei principi della Dottrina sociale della Chiesa. Il presidente di Steadfast, Emmanuele Di Leo, ha presentato alcuni degli obiettivi posti in agenda, ponendo l’attenzione dei presenti a «sensibilizzare ad una maggiore cultura dell’accoglienza, del rispetto dei diritti umani e della legalità». Presenti il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ed il Cardinale e Segretario di Stato Pietro Parolin, che ha sottolineato il bisogno delle voci cristiane. Incisivi anche gli interventi di Domenico Menorello, Alfredo Mantovano, Maurizio Sacconi e Maurizio Gallo di Res Publica.

Questo l’intervento di Emmanuele Di Leo

“L’immigrazione si colloca in un contesto internazionale legato a persistenti squilibri economici, sociali e politici, che accomunano i paesi ricchi e quelli poveri. Nello stato attuale un po’ tutti i paesi del mondo si trovano a confrontarsi con questo fenomeno. Maggiormente ora durante la crisi ucraina, l’Europa e la nostra nazione devono essere pronte a fronteggiare l’emergenza umanitaria. Sono 272 milioni i migranti nel mondo, di cui 80 milioni sono migranti forzati, un numero raddoppiato negli ultimi dieci anni. Il 40% di questi è composto da minorenni. In Italia a fine 2018 gli immigrati irregolari erano 562 mila, a fine 2019 sono cresciuti fino a 610 mila, trend che ha continuato a crescere nel 2020. In Italia a giugno 2020, le persone presenti nei Centri di Accoglienza sono pari a 84.445.

I nostri obiettivi contingenti sono:

Immigrazione: proporre un’agenda. Sul presupposto della chiara distinzione fra migranti in fuga da contesti di persecuzione o di guerre, e migranti per motivi economici, è urgente che il Governo si faccia promotore in sede europea e in collaborazione con l’UNHCR:

  1. a) di missioni permanenti nei luoghi delle partenze, o di transito dei flussi per esaminare le domande di riconoscimento dello status di rifugiati, per consentire un viaggio in sicurezza a coloro a coloro che viene riconosciuto questo status;
  2. b) di un accordo teso alla distribuzione dei profughi fra i vari Paesi dell’Ue, in proporzione alla popolazione e alla estensione territoriale di ciascuno; c) di riaccompagnamenti assistiti di coloro cui lo status di rifugiato non viene accordato nei Paesi di rispettiva provenienza;
  3. d) di accordi con i Paesi di origine e di transito per favorire flussi di ingressi regolari di migranti economici.

Immigrazione: sui richiedenti asilo. Vanno snellite le procedure amministrative e giudiziarie per l’inserimento dei richiedenti asilo nei circuiti lavorativi e di assistenza, incrementando le risorse a ciò dirette.

Immigrazione: sui minori. a) Si chiede una maggiore apertura delle strutture che accolgono i minori non accompagnati verso le Comunità territoriali, attraverso associazioni qualificate e competenti, per promuovere l’accoglienza e l’integrazione territoriale. b) Vista anche l’attuale crisi umanitaria, è indispensabile promuovere l’affido internazionale come strumento di aiuto per migliaia di bambini al fine di recuperare una loro stabilità psico-fisica.

Sui centri SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione. Va avviata una revisione dei programmi d’informazione, formazione, accompagnamento, assistenza e orientamento attuati nei Centri SAI per i richiedenti asilo e rifugiati, cosi come devono effettuarsi maggiori controlli di qualità su chi gestisce l’accoglienza nei Centri SAI.

Pericolo tratta. Urge l’applicazione continuativa e omogenea sull’intero territorio nazionale della normativa sulla tratta, favorendo in particolare i percorsi di uscita dalla prostituzione forzata delle vittime di tali traffici, anche in collaborazione col volontariato a ciò dedicato.

Prevedere la maternità surrogata come reato internazionale. A seguito della sentenza delle SS.UU. del 31.3.2021 diviene urgente rendere delitto internazionale l’utero in affitto per evitare anche in Italia la “commercializzazione” di bambini e di donne.

Sensibilizzare quindi ad una maggiore cultura dell’accoglienza, del rispetto dei diritti umani e della legalità. Offrire programmi per contrastare ogni forma di tratta di esseri umani. Incidere sulle politiche di cooperazione internazionale. Proporre azioni mirate ad implementare la legislazione vigente al fine di ottenere maggiore sicurezza per i cittadini e una maggiore efficacia di programmi di aiuto. Come affermato dal Santo Padre: «il “miracolo” della cooperazione è una strategia di squadra che apre un varco nel muro della folla indifferente che esclude chi è più debole»”.