Su chi ricadono gli effetti dell’aumento dei prezzi dei beni alimentari

L’aumento dei prezzi dei beni alimentari è una delle cose più negative che possa accadere al nostro Paese – e non solo – perché questi prodotti sono consumati dalle famiglie e rappresentano un bene essenziale in quanto devono essere acquistati per forza al fine di poter sopravvivere e naturalmente anche crescere per ciò che riguarda i ragazzi ed i bambini. Pertanto, gli aumenti che ci sono stati, i quali sono decisamente più elevati di ciò che si dice, perché a noi risulta che il costo dei beni alimentari si sia incrementato del 30-40%; non sono in riguardo alle verdure e alla frutta ma anche per le carni, le uova – il cui costo si è incrementato moltissimo – i prodotti derivanti dal latte ed infine gli oli di oliva e di girasole, ciò anche per mancanza sul mercato. Ciò non va bene e noi abbiamo chiesto – al fine di portare un po’ di sollievo alle famiglie meno abbienti – di togliere l’Iva al 4% che insiste sui prodotti di prima necessità, per diminuire un po’ i prezzi.

Gli interventi da attuare sono il togliere l’IVA dai beni di prima necessità e ridurla al 10% per i prodotti agroalimentari – anche solo per un trimestre o un semestre -, bisogna vedere come andrà avanti questa situazione. La seconda cosa da fare – sempre legata ai prodotti agroalimentari – è donare tutti i terreni incolti che ci sono nel nostro Paese, anche e soprattutto quelli demaniali, e regalarli alle cooperative che vogliono investire nonché coltivare di più questi terreni al fine di produrre più derrate alimentari, ciò è una cosa fondamentale che riteniamo estremamente importante. La terza cosa riguarda ciò che il governo fa o dovrebbe fare per quanto riguarda le bollette energetiche. A questo punto devo assolutamente informare i cittadini che, una notizia importante, rispetto a una decisione del governo è quella che – per ottenere sconti in bolletta – è stato portato il parametro dell’Isee – ossia l’indicatore della situazione socioeconomica delle famiglie – da 8 mila a 12 mila euro annui ed anzi, si sta discutendo – cosa che noi vorremmo si facesse – di portare lo stesso a 15 mila. Ciò significherebbe aumentare in maniera rilevante la platea delle famiglie povere o poco abbienti per poter avere gli sconti nelle bollette; questo è un fatto importante che si è già iniziato ed è giusto che i cittadini lo sappiano affinché vadano al Caf a farsi fare i conteggi e poi – in maniera automatica – sarà restituita la percentuale di sconto alle famiglie che ne hanno diritto.

In merito agli auspici per il futuro il primo fattore ovviamente è che la guerra – con le sue conseguenze sui civili in termini di morti, feriti e sfollati – finisca nel più breve tempo possibile. In riguardo a ciò c’è anche una ricaduta importante su tutti i prezzi e le tariffe, in particolare quelle energetiche; questa è la cosa fondamentale che io ritengo sia opportuno fare nel più breve tempo possibile. Inoltre, bisogna allargare il campo degli approvvigionamenti, non bisogna più essere succubi di un solo paese per poter importare il 40% del gas come accade ora con la Russia, ma è necessario ampliare i canali di rifornimento. Il governo si sta muovendo in questo verso, saranno certamente tempi non brevi, ma la direzione è quella giusta.