ECOBRICKS, IL PROGETTO CHE COSTRUISCE SCUOLE CON LE BOTTIGLIE DI PLASTICA

Scuole costruite con “mattoni” fatti di bottiglie di plastica riempite con materiali non biodegradabili. È questo il risultato “green” del progetto “EcoBricks” portato avanti dall’ambientalista Susana Heisse, soprannominata dalla Bbc “The trash queen”. La donna ha infatti avuto l’idea di utilizzare materiali non riciclabili per opere di ingegneria edile. I risultati sono stati sorprendenti. In appena 69 mesi ha innalzato 60 istituti in diversi Paesi tra i più poveri del mondo, dalle Filippine al Guatemala, passando per il Sudafrica. La visione di EcoBricks è all’avanguardia: un sistema a rifiuti zero che non richiede soldi, impianti, investimenti in infrastrutture o interventi politici ma che dà lavoro e al contempo ripulisce l’ambiente.

La realizzazione è abbastanza semplice. Accanto alle pareti tradizionali in cemento e muratura, vengono aggiunte delle bottiglie in plastica come riempitivo che producono uno strato piuttosto grande di materiale isolante, ideale per ottenere una buona coibentazione. Nella pratica, basta tagliare la bottiglia e riempirla a sua volta con altri rifiuti non riciclabili; una volta piena, la bottiglia diventa più resistente e solida e può essere utilizzata per realizzare pareti e mobili, come sedute o tavoli. Questo consente da una parte di recuperare i recipienti di plastica, dall’altra di riutilizzare i rifiuti che giacciono nelle discariche. Un modo green di costruire alloggi ed edifici pubblici in Paesi non adeguatamente attrezzati per il riciclo e lo smaltimento dei materiali inquinanti.