Crosetto commemora l’eccidio di Cefalonia

Il ministro della Difesa ha deposto una corona d'alloro davanti al monumento ai caduti italiani ad Argostoli, in Grecia, e ha partecipato alla cerimonia con le autorità elleniche

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha deposto una corona d’alloro davanti al monumento ai caduti italiani, in Grecia ad Argostoli, nell’ambito delle commemorazioni per l’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Cefalonia.

La cerimonia

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, e il capo di Stato maggiore dell’Esercito, Pietro Serino. In precedenza Crosetto, Cavo Dragone e Serino hanno deposto dei fiori davanti alla lapide alla ‘fossa degli italiani’, oltre ad aver partecipato alla cerimonia presso il monumento ai Caduti della resistenza greca. All’intero evento hanno partecipato anche le autorità elleniche.

Le isole greche

Cefalonia, Corfù, Santa Maura, Zante, Rodi e Lero sono alcuni dei nomi delle isole ioniche e dell’Egeo sul cui suolo e acque i militari italiani hanno combattuto aspramente durante il secondo conflitto mondiale ai margini del fronte principale dell’offensiva italiana in Grecia, nel 1940. Dopo l’armistizio del 1943, le isole dell’Eptaneso e del Dodecaneso diventarono teatro di spaventose carneficine: la guarnigione italiana si oppose al tentativo di disarmo tedesco, combattendo sul campo per vari giorni con pesanti perdite (circa 1.300 uomini) fino alla disfatta, alla quale fecero seguito le uccisioni di prigionieri nonostante la resa avesse fatto cessare ogni resistenza. I superstiti furono quasi tutti deportati. Si è stimato che, oltre ai soldati caduti nei combattimenti di quei giorni, furono circa 3mila i superstiti successivamente trucidati dai tedeschi e circa 2.000 i dispersi in mare, oltre ad un numero imprecisato morto in prigionia russa o tedesca. Al termine della guerra, circa 8mila uomini su 12mila mancheranno all’appello. Non mancarono atti di sabotaggio e collaborazione con i partigiani della resistenza greca. I superstiti rimasti sull’isola rientrarono in Italia nel novembre dello stesso anno su navi inglesi e con l’onore delle armi.

Il ministro: “Preservare i valori umani anche in guerra”

“Non serve a nulla ricordare se non ci consente di imparare: significa capire dalla storia come comportarci su quello che accade oggi. La storia ci insegna che anche nella guerra si possono rispettare o no le regole umane, che quando il nemico si arrende lo si rispetta e non lo si uccide, che le donne, i bambini, gli ospedali e la comunità civile vanno tenuti fuori. Contro il terrorismo si risponde tutti insieme senza riflettere un secondo e lo si fa ricordando che ci sono dei valori anche in guerra, anche contro i nemici”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a Cefalonia per l’anniversario dell’ eccidio degli italiani. Per Crosetto “Italia e Grecia hanno una lunghissima storia che ci ha fatto crescere: io penso – ha detto – che il mondo adesso, in questa fase difficile anche con questa nuova ferita che si è aperta in Israele, abbia bisogno anche della nostra storia, della nostra capacità di giudizio per chiudere le ferite, per cercare anche nella guerra di preservare i valori umani“.

“Aiutare i più deboli”

“Mi rivolgo alla comunità italiana: la guerra in Ucraina già aveva peggiorato il clima nel mondo e la ferita che ora si è aperta sul Medioriente non può che aggravare questa situazione. Le conseguenze di guerre che sembrano lontane a noi alla fine arriveranno in tutto il mondo e noi dobbiamo prepararci perché in un momento così non dobbiamo dividerci, perché se non prevarrà la ragione saranno momenti difficili che possono provocare feriti ed allargare l’incendio ben aldilà della Striscia di Gaza. Prepariamoci ad aiutare la parte più debole del Paese che da questi scossoni rimane più colpita”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine delle commemorazioni per l’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Cefalonia, che si sono svolte in Grecia.

Cavo Dragone: “Impegno al dialogo”

“La commemorazione dell’eccidio di Cefalonia è un dovere morale che esprimiamo come militari e come cittadini italiani ed europei, custodi di un evento tragico che fa parte della nostra memoria collettiva, che rifuggiamo promuovendo quotidianamente, anche attraverso il nostro operato, i valori fondanti repubblicani, di democrazia e tutela della dignità umana e della vita, sopra ogni cosa. Un monito quindi, rivolto a noi ed alle future generazioni perché sappiano, in futuro come nel presente, nutrire e difendere il nostro Paese con giustizia, coraggio e senso dell’onore. Un impegno al dialogo ed alla condivisione, che è ancor più fondamentale nell’attuale contesto storico, che vede riemergere nel cuore dell’Europa e del Medio Oriente, così come in territori non lontani da noi, violenze indiscriminate, atrocità ed orrori contro ogni legge umana e internazionale”. Così il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, in occasione delle celebrazioni, ad Argostoli in Grecia, dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Cefalonia.

Fonte Ansa