Le Drian: “Haftar sta bene”

Il ministro francese degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, pone fine alle speculazioni sulla sorte del generale libico Khalifa Haftar. L'uomo forte della Cirenaica, di cui era stato annunciato il decesso qualche giorno fa da alcuni media nordafricani, è ricoverato in un ospedale militare alla periferia di Parigi e “sta meglio“. La conferma è arrivata nel corso di una riunione a porte chiuse della commissione Affari costituzionali dell'Assemblea Nazionale. 

L'attentato

Nella giornata di ieri, il numero di Haftar, Abdulrazig Alnaduri, è stato l'obiettivo di un attentato che è stato presentato come terroristico ma che lascia temere una lotta senza esclusione di colpi per la successione ad Haftar. Come riferito da fonti ufficiali dell'Esercito nazionale libico (Lna), un'autobomba piazzata sul ciglio di un strada all'ingresso est di Bengasi è esplosa al passaggio del convoglio di vetture su cui viaggiava Alnaduri, rimasto illeso come anche tutti gli uomini della sua scorta. Il ragazzo siriano morto e due libici feriti di cui hanno parlato i media sarebbero dunque civili. Anche se l'ufficio stampa dell'Lna ha parlato di “tentativo di assassinio terroristico“, peraltro non rivendicato da alcun gruppo, lo stesso Alnaduri ha sostenuto che l'autobomba puntava a dimostrare come il comando militare sia “disunito” e in “disaccordo” al suo interno. Negando questa frattura, il generale di brigata ha sostenuto che il comando è compatto perchè Haftar sta per tornare entro “due giorni“.

Lotta interna

Il fatto che Haftar non sia più ricomparso in pubblico neanche con un audio, ha dato attendibilità a indiscrezioni su trattative circa la sua successione, con Alnaduri in posizione preminente: il portavoce del parlamento libico venerdì aveva dovuto smentire che Alnadouri fosse già stato nominato “comandante generale” dell'Lna al posto di Haftar, i cui grandi sponsor stranieri sono gli Emirati arabi uniti e l'Egitto. Oltre ad Alnaduri, il sito di Radio France International indica altri cinque potenziali pretendenti tra cui i due figli del generale, Khaled e Saddam, entrambi alla guida di reggimenti dei quel mix di truppe regolari e milizie che è l'Lna. Pur fuori dalla cerchia dei fedelissimi in cui spicca il generale Abdessalam al-Hassi, in lizza ci sarebbe anche Fadhel al-Dib, il consigliere politico del ravvicinamento al premier “dell'Occidente” Fayez al Serraj.