Il solo dono possibile per chi lotta contro il male

La preghiera, unico strumento di cui possiamo far dono a chi è ammalato. Sull'esempio di Papa Francesco

In questo momento così difficile, unico per il mondo contemporaneo, quello che mi assilla non è la possibilità di morire, ma il non saper rispondere a questa semplice domanda: sei pronto? Questo virus ci richiama ai nostri doveri di Cristiani: siamo pronti? E poi, come possiamo aiutare chi sta morendo, solo, legato ad un tubo che non riuscirà più a dargli ossigeno? Il grande dono che possiamo fare a noi stessi e ai nostri fratelli che sono ammalati e che stanno morendo è pregare. Pregare per essere pronti, pregare per essere accanto ad ognuno di questi nostri Fratelli sofferenti per mezzo della Corona del Santo Rosario. Io la porto sempre con me. E spesso recito l’Ave Maria. La recita della preghiera alla Madre di Dio, a nostra Madre, è più bella quando siamo soli, quando nulla ci distrae… Quante  volte da bambini abbiamo invocato la mamma per le nostre necessità. Mamma, aiutami! Quando una persona muore qual è la sua ultima parola? Mamma, aiutami.

Lasciar posto all’amore di Dio

Un padre può essere sordo alle richieste di un figlio, una madre mai. E allora affidiamoci a Lei, Vergine della sofferenza, per avere non una risposta ai nostri dubbi di uomini ma un aiuto nella sofferenza perché sarà Lei ad aiutarci a camminare verso il Suo amato figlio. Preghiamo incessantemente perché questa non sia l’ora del Maligno ma sia l’ora di Dio
che ci ha voluto risvegliare dalla nostra corruzione, dalla cattiveria, dal male. Quel vitello d’oro chiamato ricchezza, potere, sesso che si era impadronito del nostro essere lasci il posto all’amore di Dio, quel Dio che ci ha mandato il Figlio, l’Eletto, che era venuto a portare amore e luce e che oggi, come duemila anni, fa abbiamo crocifisso. Mi è stato chiesto se ho visto ieri tra le  nuvole del cielo di Roma l’immagine della Vergine. Non mi sono accorto di quel segno, se c’è stato, perché il mio sguardo e il mio cuore erano rivolti al Santissimo Sacramento e ho pregato: Signore, non ci lasciare da soli, la sera. E so che con l’aiuto della Vergine di Cana non resterò solo se verrò chiamato.