Un gay pride a Disneyland?

Veder sfilare pittoreschi carri di omosessuali nel corso dei Gay Pride è diventato ormai, in tutto l'Occidente, abituale. I primi anni, specie in Paesi più conservatori come l'Italia, simili manifestazioni erano indigeste a larghe fette della popolazione, che si sono poi ridotte con l'incedere del tempo e la propaganda di molti mezzi d'informazione a favore della causa lgbt. Ora, il rischio che viene agitato dall'associazione ProVita Onlus è che il Gay Pride venga imposto anche ai più piccoli.

La petizione

Come si legge sul sito dell'associazione sempre in prima linea per difendere i diritti dei non nati e per contrastare l'ideologia gender, “per la prima volta nella sua storia, Disneyland Parigi farà diventare il 'Magical Pride' un evento ufficiale di Disney”. Ma cos'è questo “Magical Pride”? Così lo definisce ProVita Onlus: “Un vero e proprio Gay Pride” che “avrà luogo il 1° giugno 2019 nel noto parco”. La Disney – si legge ancora – si rivolgerà quel giorno principalmente alla comunità gay, lesbica, bisessuale e transgender, aderendo ufficialmente alla causa Lgbt. A questo punto ProVita Onlus si chiede: “I cartoni preferiti dei nostri figli saranno contaminati dalla propaganda Lgbt? Già l’anno scorso la Disney aveva pubblicizzato le 'orecchie arcobaleno di Topolino', e ha più volte ospitato – in modo non ufficiale – diversi 'Gay Day'. Tuttavia – prosegue l'associazione – “con l’annuncio del 'Magical Pride' abbiamo superato il livello di allarme”. ProVita Onlus si è allora mobilitata, offrendo una petizione sul proprio sito per protestare contro la decisione della Disney di realizzare ufficialmente il “Magical Pride”. Chi aderirà invierà un messaggio di protesta alla Walt Disney Company, chiedendo di ritirare il suo sostegno ufficiale al Gay Pride. “Non possiamo permettere che una società di produzione con un tale 'potere' faccia propaganda Lgbt ai nostri bambini”, si legge sul sito di ProVita Onlus.

Il precedente

La Disney torna al centro delle polemiche per il suo sostegno alla causa lgbt. Circa un anno fa aveva fatto discutere un tweet dell'industria abortista Planned Parenthood in cui si chiedeva: “Abbiamo bisogno di una principessa Disney che ha abortito. Abbiamo bisogno di una principessa Disney che è a favore della scelta (di abortire, ndr)”. Non solo l'aborto, come riferisce LifeSiteNews i concetti che l'attivista di Planned Parenthood vorrebbe inculcare nella mente dei bambini sono anche altri. Si chiede infatti una principessa Disney che sia “una immigrata senza documenti”, che sia una “sindacalista” e – immancabile lo sventolio del vessillo arcobaleno – che sia “trans”.