I disegni imperscrutabili di Dio

L'attentato al Papa il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro, in Vaticano

Sull’esistenza terrena di Karol Wojtyła si è sempre proiettata una dimensione mistica. I disegni della Divina Provvidenza si sono andati lentamente dipanando nella sua vita e lungo il percorso tracciato dal suo pontificato. Una Mano benevola lo ha tratto a sé e gli ha fornito sostegno, da quando era ancora in grembo alla madre sino alla fine dei suoi giorni, per assisterlo nei momenti più delicati e permettergli di portare a compimento la sua missione.

Giovanni Paolo II credette sempre fosse stata ancora la Mano misteriosa – quella della Madonna di Fatima – a deviare il proiettile sparato da Ali Ağca il pomeriggio del 13 maggio 1981 ed evitare che potesse procurare danni letali. L’attentatore si riteneva un killer infallibile ed in piazza San Pietro aveva usato una pistola di grosso calibro. Quando il Papa andò a fargli visita nella cella del carcere di Rebibbia, Ali Ağca non smetteva di chiedergli, incredulo e stupito: “Come hai fatto? Come hai fatto a salvarti?”

Il libro di Antonio Preziosi dal titolo Il papa doveva morire ricostruisce tutte le fasi dell’attentato svelando particolari inediti e cercando di fare luce su alcuni dei misteri che avvolgono la vicenda. L’Autore, tuttavia, si sofferma soprattutto su alcune coincidenze e simultaneità che fanno congetturare ci sia stato qualcosa di più che il semplice caso a determinare la concomitanza degli eventi.

Le “coincidenze” sono state tante nella vicenda umana di Karol Wojtyła. Tanti incontri, tanti segnali hanno costellato la sua vita. Apparentemente incomprensibili, solo dopo il compimento dei Disegni Divini hanno svelato il loro significato, il loro senso, la loro funzione all’interno del Piano che era stato stabilito. Tra questi c’è il particolare rapporto con la Misericordia divina.

Nel 1980 dedicò al tema della misericordia l’enciclica Dives in Misericordia e dopo il periodo di convalescenza in seguito all’attentato del 13 maggio 1981, Giovanni Paolo II fece la sua prima visita ufficiale al santuario di Collevalenza da dove suor Speranza aveva diffuso la devozione per l’Amore Misericordioso. Proprio all’Amore Misericordioso, infatti, il Papa voleva rendere grazie per avergli salvato la vita.

Già da giovane, durante la guerra, andava a pregare nella chiesa del quartiere Łagiewniki della città di Cracovia, dove era ubicato il convento in cui era vissuta suor Faustina Kowalska – morta pochi anni prima, nel 1938 – che ricevette in visione da Cristo la richiesta di istituire una festa della Divina Misericordia. Una volta eletto papa, Wojtyła accolse tale richiesta e istituì la festa da celebrarsi ogni domenica dopo Pasqua.

Fu davvero sorprendente che il trapasso del Papa avvenne nel sabato che precede la domenica in albis, il 2 aprile 2005. Morì alle 21:37, dopo la Santa Messa celebrata nella sua stanza. A quell’ora era già introdotta la festa della Divina Misericordia da celebrarsi l’indomani, istituita proprio da lui, accogliendo la richiesta fatta da Cristo all’umile suora polacca proprio da lui canonizzata.

Nel libro di Antonio Preziosi viene anche ricostruito il rapporto con suor Lucia Dos Santos, la veggente portoghese che ricevette i segreti dalla Madonna di Fatima il 13 luglio 1917. Il Papa ottemperò alla richiesta della Madonna di consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria (che avvenne con l’affidamento del mondo a Maria) e si ritenne lo strumento della Divina Provvidenza che avviò il processo di disgregazione del blocco comunista dell’Europa dell’est e della stessa Urss. La “coincidenza” del giorno dell’attentato con il giorno in cui apparve per la prima volta la Madonna di Fatima ai tre pastorelli, gli permise di comprendere la missione che gli era stata affidata.

Dopo l’attentato chiese di prendere visione del terzo segreto di Fatima e lo collegò alla sua vicenda personale. Perché non si era compiuta la profezia dell’uccisione del papa contenuta nel terzo segreto? Secondo la spiegazione ufficiale, il terzo segreto dev’essere interpretato soprattutto come esortazione alla preghiera, alla conversione ed alla penitenza. Il fatto che ciò che apparve in visione ai pastorelli di Fatima non si sia compiuto forse mostra che la storia umana non è già scritta ma che fede e preghiera possono modificarla ed il 13 maggio 1981 la Divina Misericordia dispose affinché la scena che era apparsa nella visione non si compisse.

Il giorno dell’attentato accaddero eventi sorprendenti che assunsero il carattere di una battaglia campale tra le forze del Bene e le forze del Male. Una potenza oscura sembrò accanirsi contro il Pontefice, che fu efficacemente fronteggiata dall’ignota Mano.

In mattinata fu istituito il “Pontificio Istituto di studi su matrimonio e famiglia” e proprio nel pomeriggio arrivò l’attentato, seguito da accadimenti che sembravano andare in un’unica direzione: vanificare i tentativi di salvare la vita al Pontefice. L’ambulanza nuova fu impossibilitata a raggiungere il Papa ferito. Per trasportare il Pontefice al Gemelli venne utilizzata un’altra ambulanza ma nel tragitto si ruppe la sirena. Poco dopo smise di funzionare anche il clacson. Arrivati all’ospedale, le porte della sala operatoria furono trovate sbarrate e non si riuscirono a trovare le chiavi, per cui un giovane medico fu costretto a sfondare una porta a spallate.

La sofferenza segnò la vita di papa Giovanni Paolo II. Sperimentò sulla propria pelle sia la dittatura nazista che quella comunista e subì un attentato gravissimo che lo portò alle soglie dell’Aldilà. Poi arrivò la malattia. Interpretò, tuttavia, gli eventi della propria esistenza in chiave mistica. Le profonde sofferenze da lui patite, gli permisero di capire sino in fondo il valore della Misericordia divina.

Giovanni Paolo II, scegliendo di restare pontefice nonostante le precarie condizioni di salute, mostrò al mondo che la sofferenza non va marginalizzata ma intesa come parte pregnante dell’esistenza. Conferì dignità alla disabilità ed alla malattia, non celandola e non relegandola in asettici contesti sanitari ma valorizzando la ricchezza umana e spirituale delle persone che soffrono.

Il Signore scrive come gli anziani di una volta. Si firma con le croci e sta a noi comprenderne il significato. I Suoi disegni imperscrutabili si dipanano a nostra insaputa. Non comprendiamo il senso di quello che ci accade nel momento in cui accade, ma dopo che tutto si è compiuto ci guardiamo indietro e possiamo renderci conto della perfezione dell’operato della Provvidenza.