Caselli (LNDC): “Riconoscere e tutelare i diritti degli animali”

L'intervista di Interris.it a Barbara Caselli di LNDC, sulla campagna di raccolta fondi per l'acquisto di un'ambulanza veterinaria

© LNDC Animal Protection

In Italia si stima la presenza di oltre 62 milioni di animali di affezione. In particolare, in un periodo caratterizzato dal protrarsi della pandemia Covid-19 e dalla guerra alle porte dell’Europa, l’attenzione per gli animali d’affezione è aumentata significativamente ed è sempre più diffusa la consapevolezza dei benefici fisici e psicologici che portano in famiglia. Inoltre, bisogna sottolineare che, avere vicino un animale aiuta, specie chi ha una disabilità. Non si tratta solo di “pet teraphy”, che porta a un miglioramento di stima, autonomia, capacità psicomotorie e consapevolezza delle proprie possibilità e dei propri limiti, ma anche di un supporto pratico nel superamento delle piccole difficoltà quotidiane.

L’azione di LNDC

La Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) è un’Associazione di Promozione Sociale (APS) per la protezione degli animali che, dal 1950, lotta per garantire agli animali di ogni specie il diritto alla vita, alle cure, alla libertà e alla dignità, in base al principio per cui non esistono distinzioni quando si parla di violenza, maltrattamento e ingiustizia nei loro confronti, ognuno merita di essere salvato. Questa è la ragione che ha portato la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC), circa 10 anni fa, ad aggiungere due parole chiave al suo storico nome nato nel 1950: Animal Protection, dando così origine a una sigla che significa “battersi per la tutela di ogni singolo animale”, indipendentemente dalla specie.  L’Associazione conta sul supporto di oltre 2000 volontari e attivisti appartenenti alle sezioni territoriali e alle delegazioni dell’Associazione presenti in 17 regioni italiane. Inoltre, dispone di un corpo di Guardie zoofile nazionale, istituito nel 1989, che svolge opera di prevenzione e repressione contro il maltrattamento degli animali, affiancando le Forze dell’ordine e gli Enti nella vigilanza. In particolare, LNDC, dal 25 settembre al 18 ottobre, ha attivato una campagna di raccolta fondi per aiutare gli animali dal titolo “Ci sono animali con le ore contate. Salvali ora.” Interris.it, in merito a questo e alle azioni di tutela messe in campo da LNDC, ha intervistato Barbara Caselli, membro dell’area comunicazione di LNDC.

Sclerosi

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha la vostra campagna dal titolo “Ci sono animali con le ore contate. Salvali ora”?

“Faccio una premessa, noi di LNDC Animal Protection lottiamo ogni giorno per garantire agli animali di tutte le specie, il diritto alla vita, alle cure, alla libertà e alla dignità. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo salvato 38.220 animali e oltre 51 mila sono stati accuditi nei nostri canili rifugio e nelle nostre oasi. Quindi, con la nostra ambulanza veterinaria, siamo da sempre stati in prima linea, non solo per queste attività giornaliere, ma anche nelle varie emergenze, come terremoti, incendi, alluvioni e durante la grande crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19. L’ambulanza veterinaria per noi è fondamentale, purtroppo attualmente è fuori uso e quindi abbiamo lanciato questa campagna, il cui obiettivo è raccogliere i fondi per acquistare un nuovo mezzo che ci permetta di essere sempre tempestivi nelle operazioni di salvataggio e soccorso. Pochi minuti purtroppo significano tutto in quei frangenti e ci consentono di fare la differenza. Speriamo che in tanti rispondano al nostro appello, mandando un sms o chiamando al numero 45586, c’è tempo fino al 18 ottobre.”

In che modo, le attuali emergenze, come quella del Covid-19 e la guerra alle porte dell’Europa, hanno cambiato il vostro modo di agire?

“Abbiamo dovuto affrontare situazioni diverse alle quali ci siamo adattati sostenendo i cittadini con animali al seguito e semplicemente gli animali in difficoltà, abbandonati oppure in situazioni complesse. In riguardo al Covid-19, ad esempio, l’ambulanza veterinaria, ci ha consentito di dare un aiuto alle famiglie che si trovavano in difficoltà. Durante il look down, ci occupavamo del trasferimento d’urgenza degli animali in clinica oppure tramite il trasporto di farmaci e aiuti ad uso veterinario alle famiglie in difficoltà. Il nostro supporto durante la guerra in Ucraina, visto che in quel momento la nostra ambulanza purtroppo non era in funzione, è stato legato principalmente all’invio massivo di cibo, aiuti, medicinali, cucce e trasportini, fino ai confini dell’Ucraina in collaborazione con le associazioni locali. Inoltre, siamo riusciti a far arrivare in Italia, trenta dei cento cani sopravvissuti provenienti dal canile di Borodianka, vicino a Kiev e attualmente si trovano nella nostra sezione di Ostia. In questo caso purtroppo, non avendo a disposizione l’ambulanza veterinaria, ci siamo mossi in altro modo. Però, averla, per noi significa poter disporre di tutte le strumentazioni di emergenza in loco e ciò è fondamentale. Durante il terremoto di Amatrice, ad esempio, è stata utilizzata per recuperare gli animali che erano rimasti sotto le macerie, permettendo la stabilizzazione, le cure e il trasporto d’urgenza nelle cliniche veterinarie.”

Quali sono i vostri auspici per il futuro in riguardo alla tutela degli animali d’affezione?

“Per il futuro speriamo che vengano sempre più considerati dalla nostra legislazione come esseri senzienti e con diritti che vanno riconosciuti e tutelati perché, per quanto riguarda i maltrattamenti, la nostra legge, non li tutela ancora abbastanza. Le pene per chi uccide o maltratta gli animali sono ancora irrisorie. I casi che denunciamo ogni settimana e per i quali ci battiamo in tribunale sono tantissimi. Ci vuole un cambiamento importante in tal senso, quindi non solo ci muoviamo ogni giorno denunciando in tribunale, ma anche attraverso il rapporto con le istituzioni perché, il cambiamento, va attuato al livello legislativo. Abbiamo ad esempio una petizione dal titolo “Sono qualcuno non qualcosa” con cui stiamo raccogliendo delle firme. Sicuramente, il confronto con le istituzioni, ci permetterà di arrivare a un risultato concreto per un cambiamento sincero”.