Covid: mortalità negli over80 non vaccinati è quasi dieci volte più alta

L'Istituto Superiore della Sanità ha rilascio il report diffuso sui dati riguardanti l'andamento del Coronavirus in Italia

L’Istituto Superiore della Sanità ha diffuso il Rapporto esteso riguardante il monitoraggio del Coronavirus. Non sono particolarmente incoraggianti i dati che riguardano la mortalità degli over80 non vaccinati, un dato quasi dieci volte più alto rispetto a chi ha scelto di ricevere il siero anti-covid. 

I dati dell’Istituto Superiore della Sanità

Nella popolazione over 80, il tasso di mortalità per i non vaccinati è 6 volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e rispettivamente nove volte e mezzo e cinque volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni e da oltre 120. Questo quanto emerge nel Rapporto esteso dell’Istituto superiore di Sanità. I dati sono relativi al periodo 23 settembre-23 ottobre. Per le intensive (30 settembre-30 ottobre) ricoveri sei volte più alti rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, e 10 e 5 volte più alti rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni e da oltre 120 giorni. Per il tasso di ospedalizzazione invece, sempre nella popolazione degli 80enni e oltre, per il periodo 30 settembre-30 ottobre, secondo il Report dell’Iss, risulta all’incirca 4 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, e approssimativamente cinque volte e mezzo e tre volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni e da oltre 120 giorni.

Nella popolazione di età 60-79 anni, per i non vaccinati il tasso di ospedalizzazione (30/09-30/10) risulta due volte più alto rispetto sia ai vaccinati con dose addizionale/booster che ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni; nello stesso periodo, il tasso di ricoveri in terapia intensiva risulta due volte più alto rispetto sia ai vaccinati con dose addizionale/booster che ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni; la mortalità (23/09-23/10) tre volte più alta rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster e tre volte e mezzo rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni.

L’efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati) nel prevenire i casi di malattia severa nel periodo di prevalenza Omicron (a partire dal 3 gennaio 2022), nella popolazione complessiva è pari al 69% nei vaccinati con ciclo incompleto o completo e pari all’82% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Nella fascia over 80 è pari all’81% nei vaccinati con ciclo incompleto o completo; all’88% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster; al 92% nei soggetti vaccinati con 2/a dose booster entro 120 giorni; all’83% nei soggetti vaccinati con 2/a dose booster da oltre 120 giorni.

Fonte Ansa