Messico, arrestato giudice che indagava su studenti desaparecidos

I 43 studenti sparirono nel nulla la notte fra il 26 e 27 settembre 2014: furono uccisi e i loro cadaveri furono bruciati in una discarica. Solo i resti di tre di essi furono trovati e identificati

In Messico è stato arrestato l’ex procuratore generale nazionale Jesus Murillo Karam, che era incaricato di indagare sulla sorte dei 43 studenti “desaparacidos” nel 2014 ad Ayotzinapa, e con lui sono finiti in manette anche 64 fra militari e poliziotti. L’operazione di polizia è avvenuta il giorno dopo la pubblicazione del rapporto della commissione d’indagine su quella vicenda che parlava di “delitto di stato”, cioè del rapimento e assassinio degli studenti commessi dai narcotrafficanti con la complicità di giustizia e forze dell’ordine. Mandati d’arresto anche per 14 persone legate al cartello criminale “Guerreros Unidos”.

La “verità storica”

Il giudice Murillo Karam è l’artefice della versione ufficiale della vicenda, la cosiddetta “Verità storica”, presentata nel 2015 sotto l’allora presidente del Messico, Enrique Pena Nieto (2012-2018), e che non convinse nessuno, tanto meno i familiari dei 43 studenti che sparirono nel nulla la notte fra il 26 e 27 settembre 2014 nello stato di Guerrero dopo aver prenotato dei pullman per partecipare a una manifestazione a Città del Messico. Da quanto emerso dalle successive indagini, gli studenti furono arrestati da poliziotti corrotti e consegnati alla criminalità organizzata locale dei Guerreros Unidos che, per motivi non completamente chiariti, li avrebbe uccisi e fatto sparire i cadaveri bruciandoli in una discarica. Solo i resti di tre di essi furono trovati e identificati.

Gli arresti

Tutte le persone arrestate, incluso l’ex procuratore generale Murillo Karam, sono accusati di collusione con il crimine organizzato, sequestro di persona, tortura, omicidio e ostruzione della giustizia. La “Verità storica” del 2015 avrebbe omesso la responsabilità di militari corrotti e di altre istituzioni pubbliche, che è stata invece accertata dalla “Commissione per la verità su Ayatzinapa”, messa in piedi dall’attuale presidente messicano, Andrés Manuel Lopez Obrador, e guidata dal sottosegretario agli Interni, Alejandro Encinas. Per il Pri, che esprimeva il precedente presidente ed è ora all’opposizione, l’arresto di Murillo Karam, che del partito è un pezzo grosso, è motivato politicamente.