SCANDALO PETROLIO, DE GIORGI: “NON MI DIMETTO PER DEI CORVI”

“Sarebbe un Paese strano se un Capo di una forza di difesa si dimettesse dopo quello che hanno detto i corvi”. Lo ha detto l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, dopo l’interrogatorio reso ai pm di Potenza sullo scandalo petrolio che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi.

L’ammiraglio “ha reso dichiarazioni spontanee ai pubblici ministeri di Potenza” ha spiegato il suo avvocato, Pietro Nocita, precisando di aver presentato un’istanza di archiviazione. “L’unica accusa nei confronti di De Giorgi – ha aggiunto Nocita – è quella di abuso d’ufficio”. Il legale si è detto soddisfatto “perché i pubblici ministeri, con molta attenzione, ci hanno seguito nelle nostre dichiarazioni. Per cui mi sono sentito in dovere di proporre un’istanza motivata di archiviazione per la posizione del mio assistito: aspettiamo l’esito”. Nocita ha poi evidenziato che “è stato prodotto tutto ciò che riguarda il rapporto fra Marina e Porto di Augusta: non c’è nessun atto di concessione o nessun atto della Marina che riguardi un qualche soggetto o una qualche società di quel porto. Per questo – ha concluso il legale – ho chiesto l’archiviazione ai pubblici ministeri: mi pare sia impossibile ipotizzare un reato di abuso d’ufficio, che si commette attraverso atto della pubblica amministrazione, senza l’atto”.

Resta il divieto di dimora per l’ex vicesindaco di Corleto Perticara (Potenza), Giambattista Genovese, e per l’ex dirigente della Regione Basilicata, Salvatore Lambiase, indagati nell’inchiesta sul petrolio in Basilicata. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, rigettando le istanze presentate dai difensori dei due indagati martedì scorso.