Danese (CRI Toscana): “La voglia di ricominciare del popolo toscano è forte”

L'intervista di Interris.it al dott. Costantino Danese, vicepresidente del Comitato Regionale Toscano della Croce Rossa, in merito alle operazioni di soccorso in atto dopo l'alluvione

Le zone alluvionate (© Comitato CRI regionale Toscana)

In Toscana, il disastro provocato dalla grande ondata di maltempo degli ultimi giorni, ha coinvolto migliaia di persone con allagamenti che hanno provocato lo sfollamento di molte persone, abitazioni distrutte e danni a strade, auto e infrastrutture. In base alle ultime stime effettuate, almeno cinquantamila persone sono state direttamente interessate dalla furia del maltempo.

L’azione della Croce Rossa

Nelle zone colpite dai fenomeni alluvionali, la Croce Rossa Italiana, ha attivato la catena di risposta all’emergenza attraverso l’opera di squadre specializzate per l’intervento in ambiente alluvionale, con idrovore e mezzi di soccorso anfibi. Unita alla pronta risposta dei volontari e delle volontarie CRI, così come della struttura nazionale della Direzione Operazioni, Emergenze e Soccorsi che stanno operando sul campo. Interris.it, in merito all’attuale situazione in Toscana e alle operazioni di soccorso messe in campo, ha intervistato il dott. Costantino Danese, vicepresidente del Comitato Regionale Toscano della Croce Rossa Italiana.

I soccorsi nelle zone alluvionate (© Comitato CRI regionale Toscana)

L’intervista

Dottor Danese, qual è l’attuale situazione in Toscana? Quali sono le aree maggiormente colpite dall’alluvione?

“La situazione in Toscana è in progressivo miglioramento, chiaramente sperando nelle condizioni meteo. Abbiamo notizie del fatto che, nei luoghi maggiormente colpiti, come ad esempio Guarrata, l’approvvigionamento idrico è tornato regolare. Nelle zone servite da alcune sorgenti però, rimangono delle situazioni un po’ critiche, perché si sono verificate frane e rotture di tubi. Le ultime notizie dicono che è stata prolungata la chiusura delle scuole a Campibisenzio a causa del perdurare degli effetti dell’alluvione. La tratta ferroviaria tra Prato e Pistoia, che aveva dei problemi, è stata ripristinata. È scattata una gara di solidarietà tra le regioni, come ad esempio Campania, Lombardia, Puglia, Piemonte e Umbria, che hanno inviato le loro colonne mobili nei centri in sofferenza e, per questo, siamo molto grati. I comuni più colpiti dai fenomeni alluvionali sono stati Borgo San Lorenzo, Quarrata, Viareggio, Vinci, Pontedera, Rosignano, Montemurlo, Prato, Seano e Campi Bisenzio. Sulla costa però, tra Pisa e Livorno, ci sono state mareggiate con forti venti che hanno provocato molti danni. Attualmente, il problema più grosso, è il fango quindi, dobbiamo sperare che, in questo periodo, non piova”.

In che modo sta agendo la catena dell’emergenza della Croce Rossa italiana per aiutare la popolazione in difficoltà?

“Già dal due novembre Croce Rossa Italiana ha delle squadre dislocate sul territorio con presidi fissi, sia nell’Unità di Crisi della Regione Toscana che in molti Centri Operativi Comunali, come ad esempio a Quarrata, Campi Bisenzio, Prato e altri. Giovedì abbiamo operato il soccorso alle persone con squadre di operatori polivalenti di salvataggio in acqua mediante l’utilizzo di gommoni da rafting. Inoltre, abbiamo concorso a specifici interventi presso gli ospedali di Prato e Pontedera, che erano rimasti sott’acqua, nonché all’evacuazione di Carmignano con un modulo nuovo chiamato ‘Disevaq’, acronimo di ‘disability evacuation’, uno specifico mezzo che serve per trasportare persone con disabilità o particolari problematiche. Venerdì abbiamo proseguito con l’evacuazione degli abitanti, in particolare a Quarrata e Campi Bisenzio, con l’ausilio di ambulanze e mezzi speciali anfibi appartenenti alla colonna mobile nazionale della CRI, che ha mandato immediatamente mezzi e uomini per aiutarci e afferenti al Corpo Militare. Stiamo inoltre operando con idrovore di grande capacità, messe a nostra disposizione dal comitato nazionale nell’abitato di Quarrata. Nella stessa giornata abbiamo iniziato ad assistere coloro che avevano deciso di rimanere nella propria abitazione, distribuendo cibo, acqua potabile e farmaci con specifici mezzi anfibi. Le operazioni di assistenza e di pompaggio acqua nelle strade, nei garage e negli scantinati, sono proseguite anche sabato, domenica e lunedì, ma attualmente sono ancora in corso nella zona di Campi Bisenzio. Nelle aree colpite sono presenti personale e mezzi sia della colonna mobile regionale che nazionale della Croce Rossa. Abbiamo schierato oltre cento volontari, trentacinque del nazionale, dieci idrovore, nove bobcat, due ruspe, due camion per il trasporto del fango, un carroattrezzi, tre ambulanze anfibie, tre mezzi anfibi, gommoni da rafting e vari ambulanze e mezzi attrezzati per le persone con disabilità”.

Che messaggio desidera rivolgere alla popolazione e ai volontari sul campo? In che modo, chi lo desidera, può aiutare l’azione di prossimità di Croce Rossa Italiana?

“Voglio ringraziare vivamente i volontari per la loro competenza e umanità. Stanno facendo un lavoro eccezionale. Alla popolazione dico che dobbiamo avere memoria: il 4 novembre del 1966, il fiume Arno, ha rotto gli argini, invadendo la città di Firenze e molti territori. È stato un evento di fronte al quale, molti cittadini, italiani e stranieri, hanno saputo dimostrare la vicinanza a coloro che ne sono stati colpiti. In questo dramma quindi, la solidarietà e la voglia di ricominciare del popolo toscano che è forte, deve essere assolutamente ricordata e presa in considerazione. Molti si stanno rivolgendo alla Croce Rossa per donare, abbiamo suggerito di mettersi in contatto con i comitati di prossimità per i bisogni relativi ai vari beni, in modo tale che possano essere presi e distribuiti immediatamente a chi ne ha più bisogno. A Firenze è stata aperta una specifica raccolta fondi che si può trovare sul sito www.crifirenze.it”.