Attacco alla Sony, Pechino “Contrari a ogni forma di cyberterrorismo”

L’attacco alla Sony da parte di pirati informatici ha creato un vero e proprio terremoto nelle relazioni già tese tra Stati Uniti e Corea del Nord. Sul caso è intervenuta anche la Cina che si è detta “Contraria a ogni forma di attacco informatico e cyberterrorismo”. Sono le parole del ministro degli esteri di Pechino, Wang Yi, al segretario di Stato americano, John Kerry. Il rappresentante di Pechino non ha menzionato direttamente Pyongyang, accusata di essere dietro l’attacco informatico al film satirico della Sony Pictures Entertainment, “The interview”, che ironizza sul dittatore nord-coreano, Kim Jong-un.

Durante il colloquio telefonico il ministro cinese ha poi sottolineato i “significativi e proficui” risultati raggiunti dai due Paesi durante l’incontro tra i due presidenti avvenuto a Pechino, il mese scorso, a margine del vertice dei leader dei Paesi Apec. Lo scorso venerdì, in un’intervista alla Cnn, Obama aveva spiegato di non ritenere un atto di guerra l’attacco informatico alla Sony Pictures per bloccare l’uscita di “The Interview”, ridimensionando l’episodio a un fatto criminale. “Penso si tratti di un atto di cyber-vandalismo molto costoso – aveva spiegato il presidente degli Stati Uniti – Lo prendiamo molto sul serio. Risponderemo in maniera appropriata”.

Una delle opzioni comprende il re-inserimento della Corea del Nord nella lista degli Stati sponsor del terrorismo, da cui era stata depennata sei anni fa, dopo i primi progressi nei colloqui a sei sul disarmo nucleare di Pyongyang. La Corea del Nord aveva risposto dichiarandosi estranea all’attacco informatico, ma promettendo di rispondere a un’eventuale controffensiva statunitense prendendo di mira le istituzioni come la Casa Bianca e il Pentagono e gli Stati Uniti in generale.