IN DIFESA DELLA FAMIGLIA, CON MODI DIVERSI

Non ci sono differenze nel merito, ma nel metodo. Detta così potrebbe esprimere la normale dialettica all’interno di una qualunque struttura su un tema specifico. Ma stavolta non è così semplice, perché non si tratta né di un tema né di un organismo qualsiasi. Sotto i riflettori infatti c’è la difesa della famiglia dall’assalto delle teorie sui gender, e le diverse posizioni sono state espresse da eminenti rappresentanti della Chiesa.

Due interviste, susseguitesi (ma forse potremmo dire “inseguitesi”) a distanza di poche ore l’una dall’altra, hanno mostrato approcci diversi rispetto alla manifestazione di oggi in piazza San Giovanni a partire dalle 15.30, organizzata dal Comitato “Difendiamo i nostri figli”. Non è un appuntamento pianificato dalla Cei, dunque non ha l’imprimatur dei vescovi, ma è stato comunque oggetto di commenti. E mettendo a confronto le parole del cardinal Camillo Ruini, presidente della Cei per 16 anni, con quelle del vescovo Nunzio Galantino, attuale segretario generale della Conferenza episcopale, si può avere una fotografia piuttosto nitida proprio dei diversi approcci alla questione.

“C’è una pressione mediatica alimentata dai pronunciamenti delle magistrature rivolta a cambiare le strutture fondamentali che reggono la famiglia – ha detto Ruini in un’intervista al Foglio -. E’ da mettere in conto che questa pressione non sia priva di effetti, specialmente tra i giovani”. Per questo Ruini ha detto “Spero di cuore che le iniziative che proprio ora si stanno prendendo su questi punti abbiano un forte successo, a cominciare da quella del 20 giugno”.

Non così la pensa Galantino, che sullo stesso argomento ha invece detto – in un’intervista a Radio Vaticana – che “c’è stato un incontro, un momento di confronto tra aggregazioni, movimenti, nuove comunità e associazioni” … dal quale “è emersa una diversa valutazione relativa alla modalità con la quale manifestare il proprio chiaro e condiviso dissenso”. “C’è stato chi – ha detto Galantino – ha ritenuto, per questo momento storico, sia più ragionevole e urgente l’apertura di un processo che veda – la di là del singolo evento – tutti impegnati a fronteggiare la cultura individualista”.

E’ evidente – per dirla con le parole di Galatino – “che ci sono modi diversi di dire no”. Ed è altrettanto evidente che mentre da Ruini arriva un pieno sostegno all’appuntamento odierno, l’atteggiamento di Galantino sia molto più prudente.

Per il card. Ruini si sta diffondendo nel mondo occidentale “l’idea che persone dello stesso sesso possano contrarre matrimonio e avere figli, grazie alle nuove tecnologie. Anzi, che abbiano il diritto di farlo. Se pensiamo che il matrimonio è un’istituzione e una realtà antropologica fondamentale e decisiva”, si può capire quanto sia profondo questo cambiamento. Nella storia dell’uomo non c’è solo il matrimonio monogamico, ma anche la poligamia e, almeno in passato, la poliandria. “Ma il matrimonio tra persone dello stesso sesso – dice ancora Ruini – è un’assoluta novità. Le parole più precise ed efficaci riguardo a questa novità le ha dette secondo me il cardinale Parolin: ‘Una sconfitta per l’umanità’”. Uno schiaffo alla legge naturale dunque.

Per Galantino “come credenti cattolici e come cittadini italiani è fuor di dubbio la nostra contrarietà alla proposta di legge Cirinnà, che è chiara la contrarietà ad ogni tentativo di omologazione, di equiparazione di forme di convivenza con la famiglia. Va ostacolato in ogni modo il tentativo di scippare in maniera subdola alla famiglia il diritto di educare i figli alla bontà della differenza sessuale”.

Nel merito della difesa della famiglia naturale – formata da un uomo e da una donna – come valore assoluto, cellula della società, motore primo dell’umanità, non c’è dunque divisione di pensiero. Esiste però il rischio – sempre per usare le parole di Galantino – di “divisioni ingiustificate, indebolimento della stima reciproca tra quanti custodiscono il valore inestimabile della famiglia e del matrimonio tra uomo e donna”.

La ‘benedizione’ arriva invece dal Vaticano con un messaggio del presidente del Pontificio Consiglio per la
Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, agli organizzatori dell’evento di oggi. E anche il Vicariato, che poi è la diocesi del Papa, nei giorni scorsi ha fatto circolare una lettera in cui invitava a sostenere la manifestazione. Missiva che è stata veicolata in molte parrocchie di Roma.

Resta il punto delle diverse scelte sui modi di agire. E “si assiste – dice Galantino – a ingiustificate e dannose scomuniche reciproche che sono fuori posto”. E lo stesso Ruini invita a non fare “guerre culturali, ma esprimere la concezione cristiana dell’uomo, con le parole ma anche con la prassi di vita e con comportamenti concreti. Come non dobbiamo aggredire nessuno, così non dobbiamo assolutamente rinunciare a dire chiaramente la verità e a testimoniarla con la vita”.

Oggi nel Parlamento italiano ci sono diverse proposte di legge (a partire da quella della Cirinnà sui matrimoni gay) che confondono “il doveroso rispetto – ha detto Galantino – dei diritti con l’appiattimento di realtà che storicamente, culturalmente e antropologicamente sono diverse tra loro”. Affrontarle insieme, forse, potrebbe avere un effetto più incisivo…