Orrore in Libia: l’Isis taglia la gola a 21 cristiani copti

Violenza senza limiti quella dell’Isis che avrebbe tagliato la gola dei 21 cristiani rapiti a capodanno in Libia. Non sono ancora arrivate conferme ma la notizia è stata diffusa dalla rete dopo che siti Twitter riconducibili ai jihadisti hanno pubblicato il post in cui annunciavano che “lo Stato islamico compie l’esecuzione dei prigionieri copti della provincia di Tripoli” allegando due foto dei sequestrati.

Nella prima immagine compaiono 5 uomini in ginocchio vestiti con l’ormai nota tunica arancione simile a quella dei prigionieri di Guantanamo, dietro di loro in piedi i boia con un coltello in mano e con il volto coperto da un cappuccio nero. La didascalia in inglese spiega che i condannati sono “gli umiliati seguaci della chiesa copta”.

La seconda foto mostra un numero maggiore di prigionieri schierati in fila con i miliziani dell’Isis al loro fianco, la scritta comunica la motivazione del sequestro: “Vendetta per le musulmane perseguitate dai crociati copti d’Egitto”. Queste sono solo alcune delle immagini diffuse su internet, altre ancora sono comparse sulla rivista online “Dabiq” dell’Isis, nella quale veniva annunciato il rapimento senza far riferimento alle esecuzioni.

Resta la speranza che si tratti di rivendicazioni non autentiche, infatti il governo egiziano che già da settimane ha istituito l’unità di crisi, non ha ancora confermato la morte dei copti. “Al momento stiamo stabilendo contatti intensi con le parti libiche per chiarire la situazione e assicurare la veridicità delle informazioni”. Intanto la Libia in seguito alla caduta del regime di Gheddafi è sempre più diviso dalle due forze opposte del Parlamento riconosciuto internazionalmente di Tobruk e quello islamista di Tripoli. E’ nel contesto di questa instabilità politica che lo Stato Islamico ha potuto creare un Califfato minacciando e perseguitando le minoranze cristiane.