Un coro di voci per la pace

L’intervista di Interris.it al direttore generale dell’Andrea Bocelli Foundation Laura Biancalani sul coro “Voices of Peace” e l’accoglienza dei profughi ucraini

© Giacomo Moresi

L’arte ricrea quei legami che una guerra rescinde. Tra i cittadini ucraini che ha dovuto abbandonare il proprio Paese a causa del conflitto in corso da mesi, perdendo la casa e lasciando amici, conoscenti e parenti, ma anche la scuola e il posto di lavoro, c’è chi ha trovato una nuova casa, dei nuovi amici, una nuova scuola e un nuovo lavoro grazie all’accoglienza dell’Andrea Bocelli Foundation, ente filantropico fondato nel 2011 per volontà del celebre tenore toscano e della sua famiglia, che ha attivato un programma di inclusione scolastica e lavorativa di giovani e adulti nei piccoli comuni maceratesi di Muccia e San Ginesio. E in virtù della dote per cui Bocelli è conosciuto in tutto il mondo, si è deciso di lanciare un messaggio di pace dando voce proprio ai più piccoli che per colpa della guerra hanno perso la loro vita “di prima”. E’ nato così Voices of Peace – Italy, un coro composto da 37 tra bambini e ragazzi sia ucraini sia delle zone dell’Italia centrale colpita dal sisma del 2016, che lo scorso luglio si è esibito al Teatro del Silenzio di Lajatico, nel pisano, territorio che ha dato i natali a Bocelli. Un’esperienza artistica e umana che è anche un’occasione per dare educazione musicale e insegnare cosa voglia dire partecipare a un progetto collettivo. Per conoscere meglio questo progetto e come proceda l’accoglienza dei profughi ucraini, Interris.it ha intervistato il direttore generale della Abf Laura Biancalani.

L’intervista

Quali sono la storia e la mission dell’Abf?

“La Andrea Bocelli Foundation – Ente Filantropico è nata in seguito al terribile terremoto che colpì Haiti. Il maestro Andrea Bocelli insieme alla moglie Veronica Berti hanno messo in moto la macchina della solidarietà creando la Fondazione che porta il nome del Maestro per poter restituire il grande affetto ricevuto in tutto il mondo. Da allora la Abf, dopo aver avviato numerosi programmi di natura educativa e sanitaria in Haiti, ha ampliato progressivamente la propria attività progettuale in Italia e in altre parti del mondo. La mission dell’ente è riassumibile in ‘empowering people and communities’, cioè offrire l’opportunità a persone e comunità svantaggiate, con gravi problematiche sociali ed economiche, di poter esprimere appieno il proprio potenziale attraverso progetti educativi e non solo sostenuti e promossi dalla Fondazione”.

Come nasce l’idea del coro Voices of peace?

“Abf Voices of Peace – Italy è nato nell’ambito del progetto di accoglienza che la Fondazione ha attivato nei comuni di Muccia e San Ginesio, in provincia di Macerata, a seguito dell’emergenza conflitto ucraino-russo, per dare ‘voce’ ai bambini beneficiari del programma. Il coro ha sede presso l’Accademia della Musica Abf ‘Franco Corelli’ di Camerino, sempre in provincia di Macerata realizzata grazie agli interventi di ricostruzione post-sisma 2016, è composto da bambine, bambini, ragazze e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni, di provenienza sia ucraina sia del territorio. I coristi sono guidati nelle attività da insegnanti e professionisti altamente specializzati e con loro hanno la possibilità, grazie a numerose opportunità educative e culturali, di costruire un background solido e prezioso per lo sviluppo dei loro talenti. Vogliamo che con questa esperienza i partecipanti – protagonisti di un messaggio universale di Pace – siano stimolati a sperimentare e a credere nelle proprie capacità, in modo che, nel loro futuro, possano sviluppare sempre di più la coscienza che hanno di se stessi e scegliere la strada più adatta alle loro inclinazioni”.

Come hanno vissuto questa esperienza per i giovani cantanti ucraini e italiani?

“Far parte del coro è stata occasione di scambio, conoscenza e crescita per questi ragazzi che hanno imparato a lavorare tra loro ma soprattutto a condividere, abbattendo ogni barriera linguistica grazie alla musica. Il coro è un continuo laboratorio di team building, in cui tutti vengono coinvolti e tutti interagiscono, un vero catalizzatore del processo di integrazione di questi bambini e ragazzi nel tessuto sociale del territorio. Questa esperienza è l’esempio di quanto sia importante il ruolo della musica, soprattutto nei progetti che Abf porta avanti in tutto il mondo”.

Quale repertorio ha eseguito il coro la sera del suo debutto a Lajatico?

“Il coro è salito sul palco ed ha accompagnato il maestro Bocelli insieme alla promessa scozzese Red ne ‘Il Canto della Terra’, un brano cantato sia in italiano che in inglese, molto caro ad Andrea e che è spesso presente nelle scalette dei suoi concerti”.

Come procede il progetto di inserimento a scuola dei bambini ucraini e quello dell’avviamento sociale e al lavoro dei genitori? A quante persone è rivolto?

“Inclusione, integrazione, accoglienza e valorizzazione della persona sono i principi che hanno guidato l’inserimento delle famiglie ucraine all’interno delle comunità di Muccia e San Ginesio e da marzo  il progetto ha visto coinvolte 17 famiglie, per un totale di 46 persone di cui 21 adulti e 25 minori. L’inserimento all’interno della scuola dei bambini e ragazzi ucraini è iniziato creando una rete dialogica e collaborativa fra il gruppo docenti e l’equipe di Abf, mettendo a disposizione di tutto il personale scolastico nonché delle famiglie ucraine, un pedagogista e una psicologa. Nel contesto di Muccia è stato possibile inserire inoltre la presenza quotidiana per tutto l’orario scolastico di una mediatrice culturale linguistica, in aggiunta ad un’educatrice professionale per sostenere la relazione e la cura. Particolare attenzione è stata posta nel creare un percorso di studi personalizzato che valorizzasse le peculiarità e potenzialità di ognuno. Grazie a tutto questo i bambini e i ragazzi ucraini oggi si sentono parte di un tutto, hanno creato rapporti di amicizia con i loro compagni e con i docenti, e sono tornati a vivere la loro quotidianità e spensieratezza, continuando a muovere i propri passi nel loro percorso educativo e scolastico. Gli stessi principi hanno direzionato il processo di inclusione delle famiglie all’interno della comunità che li accoglie, creando diversi momenti di socializzazione, scambio e confronto. L’incontro di culture diverse è sempre un incontro ricco e prezioso e anche in questo caso ha dato vita a bellissime sinergie. L’insegnamento della lingua italiana, attivo fin dall’inizio del progetto e tutt’ora in essere, è stato uno degli strumenti messi a disposizione da AbfF che ha facilitato il processo di integrazione. L’avviamento al mondo del lavoro ha visto la presenza della fondazione in tutti i passaggi, dalla semplice creazione del curriculum, alla selezione delle offerte lavorative, al sostegno e supporto durante i colloqui di lavoro. L’inserimento lavorativo è stato un passo importante per gli adulti ucraini: ha permesso loro di riappropriarsi della propria quotidianità ed iniziare così a ricostruire una propria individualità e autonomia. Attualmente quasi tutti gli ucraini hanno trovato un posto di lavoro gratificante e adatto alle proprie esigenze”.

Quali le prossime iniziative dell’Andrea Bocelli Foundation?

“Il 20 ottobre sono ripartite le attività del coro, con un open day presso l’Accademia ‘Corelli’. La partecipazione al coro aperta a chiunque – nella fascia 6-18 anni – voglia mettersi in gioco ed entrare a far parte di questa esperienza collettiva dinamica e stimolante. Il progetto diventa così Abf Voices of Italy, proprio perché le bambine e i bambini ucraini hanno ormai completato il processo di inserimento e fanno parte a tutti gli effetti dei nostri percorsi educativi. Abf è inoltre attiva per la fascia 16-19: è aperto, fino al 16 dicembre, il concorso di idee ‘Talent4you’ rivolto ai ragazzi e ragazze che frequentano il 4 e 5 anno delle scuole secondarie superiori di secondo grado di Firenze e di tutta Italia. I vincitori e le vincitrici del concorso parteciperanno ad un percorso di workshop e laboratori incentrati sull’affrontare e superare i conflitti, che si concluderà con un viaggio-esperienza in Palestina. Siamo davvero felici, grazie a questa iniziativa, di poter conoscere ed entrare in contatto con tanti altri giovani talenti”.