Corno d’Africa, siccità killer. “Chi ha causato il climate change ha l’obbligo di intervenire”

La pandemia e la"terza guerra mondiale a pezzi" aggravano la tragedia umanitaria africana. L'urgenza di intervenire per "aiutare milioni di persone che rischiano di non sopravvivere ai prossimi mesi"

Africa
Nurto Abdulahi, 2 anni, in Etiopia (Copyright: @UNICEF_Italia)

Allarme Corno d’Africa. Francesco Petrelli è il “policy advisor” sulla sicurezza alimentare di Oxfam Italia. “La situazione è sempre più grave. E rischia di precipitare nelle prossime settimane. E di dilagare in Sud Sudan. Dove il conflitto in corso e le recenti inondazioni hanno portato la popolazione allo stremo. Al momento oltre 6 milioni di bambini nei paesi dell’area sono colpiti da malnutrizione acuta“. Aggiunge Petrelli: “Il paradosso è che i Paesi che hanno contribuito meno ad accelerare la crisi climatica, ne stanno pagando il prezzo più alto. Senza strumenti e risorse per affrontarne e mitigarne gli effetti. Per questo i Paesi più ricchi, che inquinano di più, hanno anche la responsabilità morale di intervenire. Per aiutare  milioni di persone che rischiano di non sopravvivere ai prossimi mesi”. Africa

Scenari d’Africa

La sofferenza dell’Africa è una piaga per l’umanità intera. A Nairobi, in Kenya, si è svolto il Congresso cattolico pan-africano. E papa Francesco ha inviato un appassionato messaggio alla Catholic University of East. “Nelle mie visite mi ha sempre impressionato la fede e la resilienza dei popoli africani – afferma il Pontefice-. L’Africa ci sorprende sempre. L’Africa è poesia. La saggezza degli antichi africani ci ricorda che ‘le montagne non si incontrano mai. Ma la gente sì’. Ne deriva l’appello papale: “Andiamo avanti uniti. Accompagnandoci. Aiutandoci. Crescendo uniti”. Jorge Mario Bergoglio invoca “misericordia per i poveri”. E chiede al mondo sostegno alle  “persone e comunità nella loro lotta per la vita, la pace e  la speranza“. Da parte sua la Chiesa offre la testimonianza dei “cammini di conversione missionaria, ecologica, di pace. Di riconciliazione e di trasformazione”. Putroppo la pandemia e la”terza guerra mondiale a pezzi” aggravano la tragedia umanitaria africana.Africa

Catastrofe umanitaria

Oxfam è una confederazione internazionale di organizzazioni non profit. L’obiettivo è la riduzione della povertà globale. Attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo. Avverte Oxfam: “Il Corno d’Africa va verso la catastrofe umanitaria. Ogni 36 secondi una persona rischia la morte per fame”. E aggiunge: “Oltre 6 milioni di bambini sono colpiti da malnutrizione acuta. I prezzi dei beni alimentari di base sono triplicati. Mentre i raccolti bruciano e il bestiame muore”. La situazione, sottolinea l’ong, si sta rapidamente deteriorando in Somalia, Etiopia e Kenya. “Gravissima la situazione in Somalia. Dove una persona su 6 è senza cibo. Mancano 3 miliardi di dollari per la riposta alla crisi alimentare nell’area”, aggiunge Oxfam. La comunità internazionale è chiamata a un “intervento immediato che scongiuri una delle più gravi carestie della storia recente”.Africa

Sos Somalia

La situazione somala, evidenzia l’organizzazione basata in Gran Bretagna, è già più grave di quella del 2011. Quando morirono di fame 250 mila persone. Si tratta di una “tempesta perfetta causata dalla crisi climatica. Aggravata dal conflitto che attraversa l’area. Dalla pandemia. E dall’aumento fuori controllo dei prezzi dei beni alimentari. Un incremento record accelerato dalla guerra in Ucraina. Negli ultimi mesi i prezzi degli alimenti di base in tutta la regione sono raddoppiati. O triplicati”. Ad oggi però l’appello delle Nazioni Unite per la risposta alla crisi alimentare in Africa orientale è sottofinanziato per oltre 3 miliardi di dollari. Dunque la principale causa della fame è la siccità. Il Corno d’Africa va verso la catastrofe umanitaria a causa della siccità. Aggravata dalla guerra e dalla crisi alimentare globale. Ogni 36 secondi una persona rischia di morire di fame.  L’associazione umanitaria Oxfam, prevede che la situazione peggiorerà nei prossimi mesi. Con milioni di persone sono già sull’orlo della carestia.