La bellezza del matrimonio cristiano: Dio al centro della coppia

Emanuela Crenca e Costantino Liberace del Movimento dell’Amore Familiare  commentano ad Interris.it la diminuzione dei matrimoni religiosi

fedi - matrimonio
A sinistra Emanuela e Costantino

I primi dati del 2023 dimostrano che in Italia c’è stata una diminuzione dei matrimoni. Nel 2022 invece, le unioni celebrate sono state 189.140, ovvero un 4,8% in più rispetto al 2021. I matrimoni religiosi risultano stabili rispetto al 2021 (-0,5%), mentre diminuiscono sensibilmente (-5,6%) rispetto al periodo pre-pandemico. In questo ultimo dato, ciò che è cambiato rispetto a decenni fa, è che oggi la maggior parte delle coppie che sceglie di consacrare la loro unione davanti Dio, lo fa perché spinte da un forte desiderio di mettere il Signore al centro della loro vita matrimoniale.

L’intervista

Interris.it ne ha parlato con Emanuela Crenca e Costantino Liberace, sposi cristiani e catechisti del Movimento dell’Amore Familiare, che tra le tante attività offre dei percorsi di preparazione al sacramento del matrimonio, un’occasione per trattare temi fondamentali per la creazione di una famiglia cristiana da condividere con gioia con altre coppie.

Costantino, il numero dei matrimoni religiosi è in calo. Pensi però che ci sia una maggiore profondità tra chi lo sceglie?

“Io sono convinto che nella maggior parte dei casi non avviene più per dovere verso la famiglia o semplicemente per rispettare una tradizione. Ad oggi, molti di coloro che scelgono di sposarsi in chiesa, nutrono un desiderio forte di mettere nelle mani di Dio la propria vita di coppia perché credono che sia lui l’unico a poterla consacrare e a dirigere”.

Quando il matrimonio cristiano risulta solido e incrollabile?

“Nel momento in cui entrambi vedono nell’altro uno strumento di salvezza dato da Dio. In questo modo la persona accanto diventa un prezioso dono da rispettare, da curare e da amare in ogni suo aspetto. Quando questo accade è più facile sopportare le avversità e le mancanze dell’altro, non coprendole, ma intervenendo e affrontandole con coraggio e amore per aiutare l’altro a migliorarsi. Si tratta di una crescita che si ottiene solo tenendosi per mano, in cui uno sorregge l’altro nei momenti più duri”.

Emanuela, il Movimento segue molte coppie che si stanno avvicinando al sacramento del matrimonio. Quali sono le richieste di questi prossimi sposi?

“Molti di loro cercano delle risposte a delle domande che hanno nel cuore, ma che a volte fanno fatica a tirare fuori. Durante il dialogo con loro emergono dei dubbi e degli aspetti su alcune tematiche che loro stessi fino a quel momento non avevano nemmeno considerato, ma che una volta emerse diventano fondamentali. Mi riferisco per esempio al tema dell’importanza del dialogo della coppia e del silenzio reciproco per imparare ad ascoltare i bisogni e i punti di vista dell’altro. Quando comprendono tutto ciò chiedono gli strumenti per vivere con serenità ed equilibrio la vita di coppia”.

Quali sono le insidie di un matrimonio e come ci si prepara?

“Le distrazioni del mondo che ci circondano e che ogni giorno ci bombardano. Anche nelle coppie più unite può accadere che, per qualsiasi problema, venga meno il dialogo e si cerchi altrove, fuori dalla coppia, la comprensione di cui si ha bisogno. L’esterno diventa allora un porto tranquillo che fa evadere dall’ambiente familiare in cui tutto invece appare difficile da affrontare. Per fare fronte a questi ostacoli è fondamentale costruire delle basi molto solide fondate sul dialogo reciproco e sul bene comune che appartiene solo a Dio”.