IL COPILOTA SI E’ UCCISO PORTANDO CON SE’ TUTTO L’AEREO

“Ad oggi, alla luce delle indagini in corso, l’interpretazione più plausibile per noi inquirenti è che il copilota abbia volontariamente permesso la perdita di quota dell’aereo e che avesse la volontà di distruggere questo aereo”. Sono le dichiarazioni del procuratore di Marsiglia, Brice Robin, rilasciate nella tarda mattinata di oggi, durante una conferenza stampa proprio all’aeroporto di Marsiglia. Il procuratore ha avuto certezza del dato nella notte, ma ha aspettato per una dichiarazione ufficiale per poterne parlare con le famiglie delle vittime.

Il copilota della Germanwings, Andreas Lubitz, che non era segnalato alle autorità come possibile terrorista, aveva 28 anni ed era originario di Montabaur (Renania-Palatinato). Secondo i dati estratti dalla scatola nera, il giovane copilota era ancora vivo al momento dell’impatto. Oltre ai ripetuti appelli da parte del comandate di aprire la porta, si “sente il respiro umano all’interno della cabina fino all’impatto finale”.

Per i primi 20 minuti di volo tra i due piloti c’è una conversazione “normale e cordiale”, secondo Robin dalle registrazioni non emerge nulla di “anormale”. Ad un certo punto si sente il comandante chiedere al copilota di prendere i comandi, il rumore di un sedile e una porta che si chiude. Probabilmente il comandante si è allontanato dalla cabina per “soddisfare un bisogno fisiologico” ed è a quel punto che Lubitz ha bloccato il meccanismo della porta ed ha azionato il meccanismo di discesa automatico, forse per aggirare più facilmente i sistemi di controllo dell’aereo. Ed è proprio per questo motivo che, sottolinea il procuratore: “L’azione non può essere stata che volontaria”.

Nel nastro che ha registrato gli ultimi 8 minuti in cui l’aereo è sceso quasi in picchiata da 38.000 a 6.000 piedi, si sente il comandante bussare, prima leggermente e poi con più veemenza, alla porta blindata della cabina di pilotaggio. Poi ha cercato di abbattere la porta, ma senza nessun risultato.

Sempre per oggi in Alta Provenza è previsto l’arrivo delle famiglie delle vittime. Sul posto sono già stati reclutati quaranta interpreti di tedesco e spagnolo, la lingua della maggior parte dei coinvolti nella tragedia, e quattro unità medico-psicologiche, due francesi, una tedesca e una spagnola. Nel frattempo continuano le operazione delle squadre di soccorso che stanno cercando di recuperare i corpi dal luogo dello schianto e delle camere ardenti sono state allestite nelle vicinanze per permettere alle famiglie di omaggiare i loro cari.