A RAMADI LE MILIZIE SCIITE PREPARANO L’OFFENSIVA CONTRO LO STATO ISLAMICO

Da domenica 17 maggio lo Stato Islamico ha registrato una nuova vittoria con la conquista della città di Ramadi, capoluogo della provincia occidentale irachena di Anbar e città di oltre 480 mila abitanti, molti dei quali sunniti. Dopo che i soldati iracheni sono fuggiti in massa dal territorio assediato dagli uomini di al Baghdadi, sono i comandati sciiti a prendere in mano la situazione. In prima linea Hadi Al-Amiri che non nasconde la sua critica verso il premier Haider Al-Abadi “per averci chiesto di stare lontano dalle operazioni, condannandoci a perdere la città”. I combattenti sciiti armati e addestrati, trovano il sostegno delle truppe aeree di Teheran e sebbene non si conosca ancora in che momento lanceranno la loro offensiva, è certo che interverranno contro l’Isis per riconquistare Ramadi.

L’operazione sarà molto simile a quella che a Marzo ha permesso di cacciare i jihadisti da Tikrit: violenti bombardamenti sono stati accompagnati da perseveranti e estenuanti scontri via terra ai quali sono seguiti gli assalti dei Kataen Hezbollah nell’avanzata contro i miliziani dello Stato Islamico. Dentro la città di Ramadi intanto i combattenti dell’Isis si preparano ai prossimi conflitti cacciando ogni sospetta spia o collaboratore del governo. Alcuni testimoni del luogo hanno descritto il tragico scenario della città conquistata dal Califfato, dove le case vengono bruciate, le persone vengono uccise pubblicamente in strada e i cadaveri gettati nell’Eufrate. GLi uomini di al Baghdadi inoltre, come accade in ogni territorio assediato, iniziano a diffondere la cultura del terrore per ottenere l’assoluta obbedienza dai cittadini. E’ in questo contesto che l’Onu ha segnalato un esodo di almeno 25 mila persone verso Baghdad.