Conferenza Nazionale sul Clima 2023, salvaguardare il pianeta

L'incontro ha riunito rappresentanti del mondo delle imprese e delle istituzioni

La Conferenza Nazionale sul Clima 2023 tenutasi a Roma è stata l’occasione giusta per parlare di cambiamento climatico e delle sue conseguenze, tema che, mai come in questo periodo, è attuale e urgente da affrontare 

Il saluto del ministro

Nella giornata odierna presso l’auditorium dell’Ara Pacis si è tenuta la Conferenza Nazionale sul Clima 2023 organizzata da Italy For Climate e che ha riunito rappresentanti del mondo delle imprese e delle istituzioni. Ad aprire la tavola rotonda è un videomessaggio del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Picchetto Fratin che ha ribadito come sia urgente “salvaguardare un patrimonio naturale ed inestimabile che i nostri predecessori ci hanno affidato”.

L’intervento della dr.ssa Roberta Boscolo

Il nostro continente dal 1980 si è riscaldato il doppio della media globale e spiega Roberta Boscolo, responsabile clima ed energia della World Meteorogical Organization “la temperatura media globale nel 2022 è arrivata a 1,15 gradi sopra la media del 1850-1900”. Questo cambio climatico comporta precipitazioni più frequenti e violente, tanto che “in Italia dal 1960 abbiamo avuto un incremento degli eventi atmosferici del 20%, oltre ad accentuare altri processi già critici come la sicurezza alimentare ed energetica e i flussi migratori” conclude la dr.ssa Boscolo.

Andrea Barbarella: “L’acqua mantiene in vita gli ecosistemi”

Il tema di quanta acqua disponiamo in Italia è al centro dell’intervento di Andrea Barbabella, coordinatore e responsabile scientifico di Italy for Climate. Il deflusso interno medio in Italia, secondo Eurostat, è il più alto in Europa dopo Francia e Svezia. “La disponibilità è di 2 mila m3 all’anno per abitante, potrebbero sembrare tanti ma  – spiega il dr. Barbabella – questi non servono solo ad alimentare le attività umane, ma devono anche mantenere in vita gli ecosistemi e tutta la vita che questi contengono. Per questo è indispensabile limitare i nostri prelievi al di sotto del 20% della disponibilità totale”.

 Alessandro Bratti: “L’acqua può devastare”

Il cambiamento climatico influisce anche sulle piene dei fiumi che a loro volta hanno un ruolo fondamentale per l’agricoltura. “Dei venti miliardi di acqua prelevata, dodici sono per irrigare i campi da cui arrivano ortaggi, cereali e frutta” spiega Alessandro Bratti, segretario generale Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. E continua:”Quando l’acqua è tanta può devastare, quando invece ce ne è poca inizia il conflitto tra le varie attività a cui serve questa fonte di vita”.

Le parole del dr. Santagostino

Inoltre, ” il 40% dell’acqua usata in agricoltura è potabile, ma la falda dove viene presa l’acqua si sta riducendo sempre di più “ dice Yuri Santagostino, Presidente Gruppo Cap. 

In Italia il sistema idroelettrico può crescere

É poi intervenuto Giuseppe Argirò, amministratore delegato CVA, azienda pubblica della Valle d’Aosta che si occupa di energia e che afferma: “una delle priorità è far crescere il sistema idroelettrico in quanto in Italia disponiamo di acqua, sole e tecnologie”. 

Stefano Laporta: “Rafforzare i colloqui con gli agricoltori”

Nel 2022 il cambiamento climatico ha avuto un ruolo importante sull’agricoltura mondiale e di conseguenza sulla sicurezza alimentare, tanto che alcune coltivazioni hanno subito un grande rallentamento, spiega Stefano Laporta, Presidente Ispra.  E aggiunge: “Vanno rafforzati i colloqui con gli agricoltori e si devono avere proiezioni climatiche a lungo termine”.

Mauro Fontana: “Produrre di più con meno”

E’ poi intervenuto Mauro Fontana, Presidente di Mutti, azienda che ha basato il suo sviluppo sulla sostenibilità sociale ed economica. “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di portare avanti un bilanciamento tra le esigenze di una maggiore produzione e quella di  consumare meno risorse” dice il capo della Mutti e conclude: “La nostra azienda per esempio tiene alta la produzione in quanto fonte di benessere non solo per noi, ma anche per i produttori, usando meno acqua possibile!.

Accelerare la transizione energetica

Infine è intervenuto Edo Ronchi, presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha spiegato che “c’è bisogno di accelerare la transizione energetica per il clima in quanto un rallentamento significherebbe aggravare la condizione climatica. Inoltre, – conclude –  l’accelerazione comporterebbe per il nostro Paese dei vantaggi economici, tecnologici e occupazionali”. A confermare la sua idea anche sono anche Enrico Cappelletti della  Commissione Industria, Camera dei Deputati e Luigi Gusmeroli, presidente Commissione Industria, Camera dei Deputati.