Irregolarità nei concorsi pubblici nelle università, indagine in corso a Milano

Da questa mattina sono in corso - su delega della Procura di Milano - perquisizioni da parte dei Carabinieri del Nas per acquisire documentazione

Da questa mattina sono in corso a Milano, Pavia, Torino e Palermo numerose perquisizioni da parte del nucleo antisofisticazione dei carabinieri di Milano nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal pubblico ministero di Milano Luigi Furno e dall’aggiunto Eugenio Fusco nei confronti di vari docenti universitari in merito a presunte irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso delle facoltà di medicina e all’assunzione di docenti, assistenti e dirigenti ospedalieri.

Le accuse

In particolare, tra le accuse ipotizzate dalla Procura della Repubblica del capoluogo meneghino, ci sarebbero la corruzione, l’abuso d’ufficio, l’associazione per delinquere, la turbata libertà degli incanti e la falsità materiale commessa da pubblico ufficiale.

L’indagine

L’inchiesta è stata avviata nel marzo 2018 dopo la segnalazione di alcuni episodi di condizionamento delle assunzioni pubbliche di docenti ordinari e associati, dirigenti ospedalieri e assistenti secondo criteri disgiunti dal merito ma miranti a favorire specifici candidati a scapito di altri, grazie alla presunta complicità di alcuni componenti delle commissioni concorsuali. Tra i 24 docenti indagati, su un totale di 33 persone, ci sarebbero anche il professor Massimo Galli, primario di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano per turbativa d’asta e falso ideologico e Massimo Andreoni, Professore ordinario all’Università La Sapienza di Roma che deve rispondere di falso in concorso con altri colleghi per un concorso bandito nel luglio 2020 per l’assunzione di un professore di seconda fascia all’Università di Torino.

Le perquisizioni

Nel dettaglio, i militari del Nas, durante le perquisizioni, hanno seguito una serie di provvedimenti, in particolare quattro richieste di consegna di documenti e atti con eventuale perquisizione in caso di mancata consegna, 9 decreti di esibizione di documentazione in originale, tra cui anche il contenuto delle caselle di posta elettronica di 29 indirizzi e-mail e nuove richieste di consegna atti e documenti.