IN MARCIA VERSO SANTIAGO DI COMPOSTELA CONTRO IL TRAFFICO DI ORGANI

Il prossimo 24 marzo si terrà una marcia contro il traffico di organi lungo il Camino de Santiago de Compostela per iniziativa del Comitato per il trapianto di organi del Consiglio d‘Europa (CdE). La marcia è stata organizzata alla vigilia della cerimonia di apertura alla firma della nuova Convenzione del CdE contro tale piaga che la crisi economica sta facendo diventare una vera emergenza asociale. Nel documento si invitano tutti i Governi a perseguire penalmente il prelievo illegale di organi umani. Inoltre, Oltre 80 esperti di fama mondiale del Comitato si riuniranno il 23 e 24 marzo per discutere di contrasto al traffico di organi, cooperazione internazionale, sviluppo di standard di qualità, etica, sicurezza, progetti futuri.

La marcia lungo il Camino de Santiago avrà inizio alle 15.30 dal Monte del Gozo e arriverà alla cattedrale per una cerimonia giubilare alle 19.30. Promossa dal CdE, dall‘Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dall‘Agenzia nazionale spagnola per i trapianti e da Swiss Transplant, la marcia, spiega un comunicato, “si propone di coniugare gli sforzi per sensibilizzare l‘opinione pubblica alla lotta contro il traffico di organi e di promuovere la donazione volontaria e gratuita di organi, che consente di salvare e migliorare la vita di migliaia di pazienti in tutto il mondo”. Nel 2013, in Europa 17.020 persone hanno ricevuto un trapianto di rene. Tuttavia, nel corso dello stesso anno, sono morte circa 14 persone al giorno per mancanza di organi.

Per quel che riguarda l’Italia, il 5 marzo scorso il Senato ha approvato il ddl che introduce il reato di traffico di organi. Per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il ddl “è un provvedimento di civiltà”. Lo ha detto dopo una visita al Centro nazionale di adroterapia oncologica Cnao. “Il traffico di organi – ha aggiunto – è una frontiera della moderna schiavitù ed è una delle cose più atroci che esistono. Vuol dire andare a comprare sui mercati, anche illegali, organi di altre persone che li hanno ceduti perché sono indigenti, spesso in cambio di cifre irrisorie, oppure addirittura queste persone sono state uccise” ha amaramente concluso il ministro.