Migranti: il Governo indica la complessità del fenomeno

Adriatico
Migranti (© Barbara Zandoval su Unsplash)

Com’era ampiamente previsto si è focalizzato prevalentemente sull’emergenza sbarchi, il Consiglio dei Ministri di lunedì 18 settembre. La stessa premier, Giorgia Meloni, aveva già indicato nei giorni scorsi quale sarebbe stato lo spartito da suonare, reso ancor più stringente dalla visita a Lampedusa, assieme al presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.

“Nell’immediato il governo italiano intende adottare misure straordinarie per fare fronte al numero di sbarchi che abbiamo visto sulle nostre coste”. In arrivo, quindi, una stretta decisa su rimpatri e accoglienza. Si allungano fino a 18 mesi i tempi consentiti per il rimpatrio dei migranti, ovvero il massimo consentito dalla normativa europea. “Tutto il tempo necessario, non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale”, spiega la Meloni. Ma le nuove misure prevedono anche il coinvolgimento dei paesi coinvolti tramite le ambasciate. “In accordo con il ministro Tajani, saranno convocati gli ambasciatori di quei Paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità dichiarate al momento dello sbarco dagli immigrati sulle nostre coste”, spiega la premier, “l’Italia chiederà loro la massima collaborazione per l’immediato rimpatrio degli irregolari, rappresentando che, sulle altre questioni di reciproco interesse, offrirà loro il medesimo grado di collaborazione ricevuta sul tema immigrazione”.

Predisposti poi nuovi Centri di Permanenza (Cpr) per regione con il fine di identificare e rimpatriare i migranti irregolari. Le nuove strutture dovrebbero essere realizzate in tempi brevi dalla Difesa e situate “in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili”. L’obiettivo, secondo la premier, è di “non creare ulteriore disagio e insicurezza nelle città”. Particolare enfasi viene data alle procedure di riconoscimento anagrafico: un tema centrale per l’Esecutivo sia per rimpatri, che per il reale riconoscimento di eventuali minori. E in programma ci dovrebbero essere, in un prossimo decreto, la creazione di canali differenziali per minori e under-14.

“È mia intenzione portare e approvare la settimana prossima in Consiglio dei ministri un nuovo decreto in tema di immigrazione e sicurezza con ulteriori norme necessarie a risolvere piccole e grandi criticità legate all’immigrazione illegale di massa. Penso, ad esempio, alla questione dei minori non accompagnati”, spiega la premier. La Meloni, dopo la riunione del Consiglio dei ministri, ha lasciato la capitale per volare a New York, dove prenderà parte ai lavori dell’assemblea dell’Onu. L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare gli altri Paesi sulla necessità di investire in Africa. La premier proverà anche a sottolineare come il tema delle migrazioni sia ormai un problema globale, nei confronti del quale servono risposte articolate e non operazioni spot. Tanto la visita a Lampedusa, quanto le indicazioni emerse dal Consiglio dei ministri, sono a lì indicare come la complessità del momento vada gestita con risposte adeguate, rifuggendo dai facili slogan, ai quali sembra rimanere attaccare una certa sinistra, contro la quale il capo del governo ha avuto parole durissime. “Mi chiedo se certa stampa e certi osservatori italiani rivolgeranno le medesime accuse e gli stessi insulti che hanno rivolto alla sottoscritta e a noi tutti quando proponevamo le stesse misure”, dice riferendosi alla sintonia con la Von der Leyen.

Nell’ambito della stessa riunione di Palazzo Chigi è stato approvato il disegno di legge incentrato sugli “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del Codice della strada”. Il testo torna in Cdm dopo il passaggio in Conferenza unificata dove è stato chiesto di inasprire le sanzioni per chi usa il cellulare alla guida o per eccesso di velocità. Con il suo via libera definitivo, può cominciare l’iter parlamentare. L’obiettivo del governo è approvarlo entro l’autunno: in questo momento, dunque, le nuove norme non sono ancora in vigore, e potrebbero essere modificate. Le nuove misure approvate dal governo riguardano in particolare norme più severe sull’uso dei cellulari mentre si guida e per chi viene trovato ubriaco ed è responsabile di reati gravi come la fuga dopo un incidente stradale: patente sospesa nel primo caso, revocata per sempre nel secondo in caso di recidiva. “E’ un testo di estrema urgenza e importanza”, dice il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, “visto il ripetersi dei tanti, troppi drammatici episodi che funestano le cronache, è una battaglia di civiltà non di una parte politica ma di tutto il Paese”.