Il Papa: “Angeli custodi nostri compagni di strada”

Alla vigilia dell'apertura del Sinodo dei giovani, Papa Francesco ha celebrato la consueta messa mattutina nella cappella della Casa Santa Marta. Nel giorno della festa in onore degli Angeli Custodi, il Santo Padre ha dedicato la sua omelia all'anniversario dei 25 anni di vita religiosa di una suora presente.

Un aiuto sul cammino

Nella vita di ognuno, ha detto il Papa, “c’è il pericolo di non camminare”. “E quanta gente – ha osservato il Santo Padre – si stabilisce e non cammina, e tutta la vita è ferma, senza muoversi, senza fare niente. Come quell’uomo del Vangelo che aveva paura di investire il talento. Lo aveva sotterrato, e: 'Io sono in pace, sono tranquillo. Non potrò fare uno sbaglio. Così non rischio'. E tanta gente non sa come camminare o ha paura di rischiare, e si ferma“. Uno sbaglio da non fare, secondo il Pontefice, perchè “sappiamo che la regola è che chi nella vita è fermo, finisce per corrompersi. Come l’acqua; quando l’acqua è ferma lì, vengono le zanzare, mettono le uova, e tutto si corrompe“. In questo ci è di conforto l'Angelo custode che “ci aiuta” e ci spinge a camminare”. L’angelo consiglia la strada da intraprendere perchè, ha detto il Papa, “è autorevole, ha autorità per dirci. Ascoltarlo. 'Da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui'. Ascoltare le ispirazioni, che sono sempre dallo Spirito Santo, ma è l’Angelo a portarle davanti a noi“. Il Santo Padre si è poi rivolto ai presenti: “Voi parlate con il vostro Angelo? Voi sapete il nome che ha il vostro Angelo? Voi ascoltate il vostro Angelo? Vi lasciate portare per mano sulla strada o spingere per muovervi?”.

Ponte con Dio

L'Angelo custode, ha detto il Pontefice, ci aiuta a camminare ma ci dice anche dove dobbiamo andare. “Il nostro Angelo – ha detto Francesco – non solo è con noi, ma vede Dio Padre. È in rapporto con Lui. È il ponte quotidiano, dall’ora che ci alziamo all’ora che andiamo a letto la notte, che ci accompagna e è in rapporto con il Padre noi. L’Angelo è la porta quotidiana alla trascendenza, all’incontro con il Padre: cioè l’Angelo che mi aiuta ad andare per la strada è perché guarda il Padre e sa qual è la strada. Non dimentichiamo questi compagni di strada”.