Iran, Piantedosi convoca il Comitato per la Sicurezza

Il ministro dell'Interno convoca un tavolo al Viminale. Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini: "C'è massima attenzione"

Matteo Piantedosi
Foto © Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio dei Ministri/Image

A seguito dei fatti accaduti in Medio Oriente nelle ultime ore, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha convocato il Comitato per l’ordine e la Sicurezza pubblica al Viminale.E il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, dichiara: “C’è massima attenzione”.

Piantedosi convoca il Comitato per la Sicurezza

Il ministro Matteo Piantedosi è in contatto con i prefetti delle città italiane. Domani alle 15 è convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica al Viminale, con i vertici delle forze di polizia e dell’intelligence. Si farà il punto dopo l’acuirsi del conflitto Iran-Israele.

“C’è la massima attenzione”, ha detto il prefetto di Roma Lamberto Giannini, al termine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in prefettura. “È stato un incontro per testare le misure di sicurezza che sono già molto alte – aggiunge -. I servizi da quando è iniziata la crisi sono già molto alti, però era bene fare il punto e ragionare sulla situazione. Nella città di Roma e in Italia c’è sempre tantissima attenzione”. Giannini ha poi sottolineato: “Stiamo lavorando per fare bene, per garantire la sicurezza e la percezione di sicurezza. Con la comunità ebraica c’è uno scambio informativo e di impressione continuo”.

Il commento degli iraniani in Italia

Tutti insieme a cena e poi a seguire sui social, insieme a chi è rimasto in Iran, l’evoluzione di quello che stava accadendo e che fino all’ultimo momento hanno sperato non avvenisse. La comunità iraniana di Roma, una sua cospicua parte, si è ritrovata ieri sera per seguire l’attacco a Israele. A raccontare la notte in bianco è Parisa Nazari, dal 1996 in Italia, interprete e mediatrice interculturale che da anni si dedica soprattutto all’attivismo per i diritti umani, denunciando le violazioni sistematiche dei diritti fondamentali in Iran, e che fa parte del movimento Donna, vita, libertà.

“Sperato che non ci fossero vittime”

“Eravamo in tanti – racconta – Ci siamo stretti insieme quando sono partiti i droni e i missili. Sui cellulari ci arrivavano i video che inquadravano i missili e fino all’ultimo abbiamo sperato che non ci fossero vittime. Poi ognuno di noi è tornato a casa, ma siamo rimasti in contatto tutta la notte per seguire cosa stava accadendo. Quando abbiamo sentito, attraverso i video, le sirene in Israele abbiamo cercato di farci coraggio. Nessuno ha dormito. È stata una notte orribile”. Parisa si augura che “questa dimostrazione di muscoli termini qui, che non si vada oltre”. Esattamente come, ricorda, avvenne “per l’uccisione del generale Qassem Soleimani da parte degli Usa. Subito dopo vennero attaccate le basi americane, ma erano vuote”. L’attivista spiega che la maggior parte della comunità iraniana in Italia “tifa per la pace. Certo, ci sono anche quelli che in Iran hanno festeggiato – dice – ma sono pochi. Gli iraniani sono un popolo non violento, sono pacifisti”.

Fonte: Ansa