“Vorrei l'elemosina come stile di vita”

L'elemosina “come stile di vita”, il digiuno che “ci sveglia” come strumento di condivisione “al di là dei confini della Chiesa Cattolica”. E poi la preghiera, come antidoto “alle menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi”. Il Messaggio della Quaresima 2018 di Papa Francesco riflette sui tre tradizionali cardini del periodo penitenziale che precede la S. Pasqua per darne una chiave di lettura estremamente concreta e attuale. Il S. Padre si è ispirato a una frase di Gesù riportata nel Vangelo di Matteo: “Per il dilagare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà”. Un monito per mettere in guardia dai “falsi profeti”, dagli “incantatori di serpenti” e dai “ciarlatani” che promettono una felicità effimera, frutto della vanità e dell’inganno del demonio, padre della menzogna che “presenta il male come bene”.

“Con questo messaggio il Papa vuole accompagnare la Chiesa nel cammino quaresimale – ha spiegato il cardinale Turkson, prefetto del Dicastero per lo sviluppo integrale –  attraverso il grande motore che accompagna la vita del discepolo che è l’amore ma presentando le diverse sfide, gli ostacoli che possono” intralciare il cammino con “diverse esperienze”. I “falsi profeti” pongono “diversi ostacoli al cammino del discepolo che vuole rispondere alla chiamata del Vangelo”. Per questo, ad esempio, il prefetto ha spiegato che il digiuno è “un invito a riconoscere che non tutti i desideri del corpo sono da accogliere” ma occorre “domarli un po’, vincere contro questi desideri” che, come ricorda S. Paolo, “non sempre sono d’accordo con lo spirito”.

La testimonianza della Caritas

Alla presentazione del messaggio è intervenuta anche Natalia Peiró, segretario generale della Caritas Spagna, che ha dato voce alle migliaia di volontari che vogliono portare “la carezza della Chiesa a tutti gli scartati”. Una voce per quanti sono testimoni di donazione gratuita, anonimi ma reali, e dei poveri che reclamano la tutela dei propri diritti. “Vogliamo fare proposte costruttive per un modello sociale realmente equo – ha aggiunto – Questa Quaresima rappresenta una buona opportunità per esaminare com’è il nostro impegno per gli altri, per abbassarsi, per smettere di pensare a noi stesi e guardare nell’altro il volto di Cristo”.

24 ore per il Signore

Tra le iniziative ricordate dal S. Padre nel suo messaggio c’è anche la “24 ore per il Signore” promossa dal Pontificio consiglio per la Nuova Evangelizzazione che da cinque anni sta riscuotendo enorme consenso e molti frutti di conversione. “Invita – ricorda il Papa – a celebrare il Sacramento della Riconciliazione in un contesto di adorazione eucaristica. Nel 2018 essa si svolgerà venerdì 9 e sabato 10 marzo, ispirandosi alle parole del Salmo 130,4: “Presso di te è il perdono”. In ogni diocesi, almeno una chiesa rimarrà aperta per 24 ore consecutive, offrendo la possibilità della preghiera di adorazione e della Confessione sacramentale”.

Politica e immigrazione

Rispondendo a una domanda sui recenti fatti di Macerata, il cardinale Turkson ha preso spunto dal titolo del Messaggio: “Ci sono diverse forme di questo dilagare dell’iniquità. Alcune sono atteggiamenti sociali, altre politiche”. E ha fatto esplicito riferimento alle “politiche contro l’immigrazione adottate da governi” che creano l’atteggiamento citato dal Papa “di restare sul balcone, di non voler coinvolgerci o di sporcarci le mani. Questo aiuta a far dilagare l’iniquità e raffredda il motore dell’amore”. Ma vale anche, ha ricordato il porporato, per la “ricerca dei soldi, che a volte assume la forma di corruzione”. Infine, il cardinale, riferendosi all’iniziativa quaresimale dei vescovi brasiliani contro la violenza, ha affermato che non bisogna limitarsi “solo alla retorica contro la guerra e la violenza fisica”. Si può considerare lotta alla violenza “ogni progetto di promozione della dignità delle persone” perché “se uno non ha dove posare il capo, non ha di che nutrirsi, questo è violenza”.