STRAGE IN UN COLLEGE DELL’OREGON: 10 MORTI E 20 FERITI

Paura e sangue nell’Umpqua Community College di Roseburg, Oregon. Un ragazzo di 26 anni, Chris Harper Mercer, si è introdotto nella scuola uccidendo 10 persone e ferendone altre 20. Il killer, armato di almeno tre pistole e un fucile, è entrato in diverse classi, ha fatto alzare le potenziali vittime e ha rivolto loro una domanda: “Sei cristiano?”. In caso di risposta affermativa li freddava colpendoli in testa, altrimenti sparava alle gambe. Così, per lo meno, ha raccontato una testimone. Ma, a quanto si apprende, Harper, che è stato a sua volta ucciso durante una sparatoria con la polizia, non era legato ad alcun gruppo fondamentalista. Il giovane si definiva un “repubblicano conservatore” che avversava le “religioni organizzate”. Ma sul suo profilo MySpace comparirebbe una sua foto con in braccio un’arma e immagini propagandistiche pro Ira.

Un giallo di cui molti aspetti rimangono oscuri. Di sicuro c’è che ci si trova ancora una volta di fronte a una tragedia annunciata, visto che l’assassino avrebbe annunciato sul web il suo piano. Tra l’altro postando su Twitter un messaggio: “Domani (ieri ndr) non andate a scuola”. Un copione purtroppo già visto in molti altri casi. Cosi’ l’America fa ancora una volta i conti con l’impressionante scia di sangue provocata nel corso degli anni di tanti assassinii di massa: dal massacro della Columbine School a quello del campus di Virginia Tech, dalla strage di bambini della Sandy Hook Elementary School alla carneficina nel cinema di Aurora.

Il presidente Barack Obama, la cui stretta sulla vendita delle armi da fuoco è stata boicottata dal Congresso grazie al pressing della potente lobby della Nra (National Rifle Association) è stato immediatamente informato: “Affrontare il nodo della violenza delle armi da fuoco resta la sua priorità”, ha spiegato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, poco dopo la diffusione della notizia sulla nuova sanguinosa sparatoria. Immediatamente il terrore all’Umpqua Community College e’ andato in scena sui social media, con alcuni degli studenti che durante la sparatoria hanno cominciato a twittare. “O mio Dio, stanno sparando”, è il tweet di Kayla Marie. “Gli studenti stanno fuggendo ovunque, mio Dio'”, scrive ancora la giovane nei primi minuti della tragedia. Poi un altro tweet: “Ciao. Sto bene. Fisicamente. Ci stanno portando via dal campus con il bus”.