Insulti sessisti: Mattarella telefona a Giorgia Meloni in segno di solidarietà

Solidarietà bipartisan dalla politica e dai sindacati. Furlan: "Fatto inaccettabile e vergognoso. Alla Meloni piena solidarietà e vicinanza"

La leader di Fratelli D'Italia, Giorgia Meloni

Il Presidente delle Repubblica, Sergio Mattarella, la politica italiana e i sindacati scendono in campo a difesa della leader di Fratelli ‘d’Italia, Giorgia Meloni per gli insulti sessisti ricevuto ieri. Infatti, dopo che lo scorso 19 febbraio la Meloni era intervenuta alla trasmissione ‘Bene bene Male male” su Controradio, ieri Giovanni Gozzini, storico e docente all’Università di Siena, l’ha insultata pesantemente.

“Ieri sera – tra le tante parole ingiuriose usate da Gozzini – m’è preso il mal di miserere quando ho sentito quell’ortolana della Meloni. Datemi dei termini: una rana dalla bocca larga? Una vacca? Una scrofa? Cosa devo dire?”. Lo storico ha concluso definendo la Meloni una “peracottara”, incitato dagli altri due presenti.

La risposta della Meloni

“Ascoltate gli insulti di questo signore nei miei confronti e giudicate voi se una persona del genere sia degna di insegnare all’Università…”, ha commentato su Twitter la leader di Fratelli d’Italia postando il video degli insulti. “Ma per voi – conclude – un uomo simile è degno di insegnare all’università?”.

La solidarietà di Mattarella

Perfino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto duramente. “C’è un limite invalicabile tra critica e violenza”, ha detto il Capo di Stato che ha chiamato direttamente al telefono la leader di Fdi per darle solidarietà. E Meloni ha ringraziato.

“Gli auguri di morte a Liliana Segre che si vaccina. Ora questo qui contro l’onorevole Meloni. Contro le donne è sempre più facile… Non sarebbe ora di smetterla?”, ha twittato il portavoce del presidente della Repubblica Mattarella, Giovanni Grasso, su Twitter.

Solidarietà bipartisan

Solidarietà bipartisan per la Meloni. “Solidarietà a Giorgia Meloni oggetto di una inaccettabile violenza verbale”, ha scritto la presidente della Camera Elisabetta Alberti Casellati.

“Gli insulti rivolti a Giorgia Meloni sono intollerabili e inaccettabili. Un linguaggio brutale come quello usato per attaccare la presidente di Fratelli d’Italia va respinto al mittente. A lei va la mia solidarietà”, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico.

Vicinanza a Meloni anche da parte di Laura Boldrini che ha commentato: “L’odio misogino infetta società, rete e istituzioni. Lo conosco bene, così come conosco la solitudine che si prova quando la condanna verso di esso non è unanime. Lo vinceremo solo quando smetterà di usarlo anche chi in politica lo diffonde”.

“Gli insulti a Giorgia Meloni hanno oltrepassato davvero ogni limite. Non c’é giustificazione per chi usa posizioni accademiche autorevoli per imbarbarire il dibattito pubblico con espressioni da trivio, che mai sarebbero state usate contro un uomo. É il momento che tutti pronuncino un “mai più”: mai più spazio e diritto di parola a chi per criticare una donna usa questo tipo di linguaggio”, ha postato su Facebook Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale.

“Incommentabili e gravissime le parole che un docente universitario ha rivolto a Giorgia Meloni. Chi usa un linguaggio violento ed offensivo deve avere sempre meno cittadinanza politica a qualsiasi titolo. Stesso discorso vale sui social, basta offese gratuite, la differenza di opinioni è soltanto una ricchezza. La mia più totale solidarietà alla leader di Fratelli d’Italia”. Lo afferma il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci, riportato da Ansa.

“E’ ora di smettere di trasformare il dissenso in violenza sulle donne in politica. Oggi è toccato a Giorgia Meloni fino a ieri a quasi tutte le altre! Vogliamo essere una democrazia occidentale? E allora basta violenza”. Lo ha scritto su Twitter Donatella Conzatti di Italia Viva, segretario della Commissione Bilancio del Senato.

“Le mie idee politiche non potrebbero essere più diverse da quelle di Giorgia Meloni e proprio per questo oggi trovo doveroso esprimerle la mia vicinanza per le offese indegne e volgari ricevute da un professore universitario. L’odio e la volgarità non sono la soluzione, né la strada, mai”. Lo dichiara la leader di Più Europa, Emma Bonino. “La democrazia vive e si alimenta del confronto delle idee, le offese personali avvelenano il dibattito, soprattutto se pronunciate da chi dovrebbe aiutare i ragazzi a crescere nella civiltà. Fermiamoci a riflettere, tutti: chi crede nei diritti e nelle libertà non può usare e insegnare questo linguaggio. La xenofobia e il razzismo, che nel mondo trovano sempre più spazio, si battono tenendosi mille miglia lontano dal loro linguaggio violento. Ricordando sempre che – conclude Bonino – gli insulti qualificano chi li fa e non chi li riceve”.

“Bene ha fatto il Presidente della Repubblica Mattarella a telefonare a Giorgia Meloni per esprimere solidarietà dopo gli inauditi insulti del sedicente professor Gozzini, che insegnerebbe storia, come e a chi?, all’Università di Siena”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Ma farà meglio l’Università ad allontanarlo immediatamente dall’insegnamento. Una persona che usa quelle parole, in quel modo, dimostrandosi intollerante e portatore di odio e di rancore, non può sedere un secondo di più su una cattedra universitaria. Assumerò anche iniziative parlamentari e credo che se cittadini e studenti in maniera pacifica, democratica e civilissima facessero capire che un docente del genere deve stare a casa e non all’Università, ne avrebbero tutto il diritto. Il dissenso pacifico nei confronti degli intolleranti è una misura di salvaguardia della democrazia e della libertà. L’Università di Siena deve provvedere entro domani mattina e anche il ministro deve assumere tutte le iniziative di sua competenza, che gli chiederemo in sede parlamentare. E voglio anche rilevare che se una cosa del genere fosse accaduta ad una donna di sinistra, avremmo perfino lo sciopero degli autobus e un minuto di silenzio in tutte le fabbriche italiane. Non vorremmo che l’appartenenza politica, come successo nel passato, portasse a sottovalutare la vicenda. E credo che Giorgia Meloni farà bene ad agire nelle sedi giudiziarie perché Gozzini deve essere anche condannato in tribunale. Le sue tardive scuse sono flatulenze”.

“La violenza di genere è un fatto culturale e parte sempre dal linguaggio. La mia solidarietà a Giorgia Meloni, alla quale sono state rivolte parole inaccettabili. Esiste un problema di ordine generale ed esiste anche un problema specifico, perché ad esprimersi – ignorando totalmente il proprio ruolo – è stato un professore universitario. Il mondo dell’istruzione e dell’università, ancor di più in pubblico e nell’uso della rete, dovrebbe tenere ben altro registro”. Lo dice Vittoria Casa (M5S), Presidente della Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera.

“Parole vergognose, insulti inauditi, autentico odio politico. Altro che scuse, questo ‘professore’ merita il licenziamento. Tutta la mia solidarietà e il mio abbraccio a Giorgia Meloni”, ha scritto su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.

Furlan: “Piena solidarietà a Meloni, basta clima d’odio”

Anche il sindacato della Cisl prende posizione. “Un fatto inaccettabile e vergognoso gli insulti sessisti rivolti a Giorgia Meloni cui va la nostra piena solidarietà e vicinanza. Ancor più grave è che questi insulti siano arrivati da un insegnante su cui è doveroso che l’università assuma provvedimenti. È il frutto di un clima insopportabile di odio e della pessima cultura del ‘nemico’ che circola nel paese alla quale dobbiamo porre fine con il concorso di tutti”, scrive su twitter la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan.

Le scuse di Gozzini

Il professor Gozzini si è infine scusato. “Non è mio costume promuovere un linguaggio che non sia più che rispettoso nei confronti di tutti. Per questo, per il fatto di aver usato delle parole sbagliate durante la trasmissione sono a porgere le mie scuse a tutti quanti, a Giorgia Meloni per prima e a tutte le persone che si sono sentite offese”, ha scritto dopo il polverone mediatico.

L’università di Siena

Intanto, l’università di Siena prende le distanze e assicura che prenderà provvedimenti. “Condanno con decisione le offese sgradevoli mosse all’onorevole Meloni dalle quali prendo assolutamente le distanze“, ha commentato Francesco Frati, Rettore dell’Università di Siena.

“Domani mattina [lunedì 22 febbraio, ndr] mi confronterò con l’ufficio legale e poi trasmetterò gli atti al collegio di disciplina dell’Ateneo. Io non ho il potere di convocare il collegio di disciplina – ha concluso Frati – ma di trasmettere loro gli atti per una valutazione”.