L’amore in una ciocca di capelli (VIDEO)

Da Nola la testimonianza di due ragazze che hanno voluto donare i loro capelli per un'associazione che crea parrucche per i malati oncologici. Un seme di speranza verso un futuro ricco di amore

La vita è fatta di desideri, speranze e opportunità. I desideri possono essere tenuti nascosti in fondo al cuore, ma le speranze fomentano l’uomo a realizzare il desiderio, l’opportunità, infine, rappresenta quel momento magico in cui ognuno può effettivamente realizzare il proprio sogno nel cassetto. L’opportunità è quel famoso treno che spesso passa una sola volta e che bisogna prendere al volo.

Il buon esempio viene sempre dai bambini

“Non perdere l’occasione” è quello che hanno fatto Alissa e Matilde, due ragazzine di 13 e 11 anni, che desiderose di voler donare i propri capelli hanno colto al volo l’opportunità offerta loro da Angela Carbone, una parrucchiera di Nola che da alle proprie clienti la possibilità di fare un cambio look all’insegna della solidarietà. Angela è in contatto con associazioni, costantemente impegnate nella ricerca innovativa di soluzioni di rigenerazione tricologica, in grado di offrire un concreto sostegno a tutte quelle persone che sono in procinto di iniziare o hanno già iniziato una terapia oncologica. «Dateci un taglio ed aiutate tutte quelle donne che non hanno più una bella chioma da curare, portata via dal cancro. Il mio salone è a vostra disposizione» ha sottolineato Angela Carbone, che è anche la presidente di United for life, un’associazione che organizza progetti per la raccolta fondi da destinare alla ricerca e all’innovazione di nuove cure della Breast Unit presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. Questo polo medico rappresenta una nuova opportunità di cura e assistenza che permette alla donna di affrontare il tumore al seno con la sicurezza di essere seguita da un team di specialisti dedicati, curata secondo i più alti standard europei, e accompagnata nell’intero percorso di malattia.

Il racconto delle ragazze

“Ho deciso di fare questo gesto perché mia sorella, la maggiore, ad Ottobre aveva già donato i suoi capelli. Da allora è rimasto in me lo stesso desiderio, come fosse un piccolo seme che piano piano è cresciuto fino ad arrivare al giorno in cui sono andata anche io dalla mia parrucchiera e ho deciso di tagliare – ha raccontato Alissa ad Interris -. Avevo i capelli molto lunghi e dentro me sentivo che era arrivato il momento giusto per fare questo passo”. “Io, invece, ho deciso di fare questo gesto un po’ prima che decidessero le mie sorelle – ha aggiunto la piccola Matilde -, anche se confesso che non è stato facile. Un po’ mi è dispiaciuto perdere i capelli lunghi però il desiderio di poter aiutare gli altri è stato più forte“. “É stato strano vedere che i propri capelli non cadevano per terra, hanno usato una tecnica molto particolare – ha continuato Alissa -. Si fanno tanti piccoli codini e quando i capelli sono ancora asciutti si taglia all’altezza dell’elastico in modo che il taglio venga dritto. Successivamente poi si lavano e si sceglie che taglio fare. Noi abbiamo scelto un taglio fresco lungo davanti e un pochino più corto dietro”.

Cosa pensi possa rappresentare questo gesto per le persone meno fortunate?
“Sicuramente per loro è un momento bello – racconta Alissa -, sapere che da qualche parte nel mondo c’è qualcuno che si ricorda di chi è meno fortunato fa sempre bene al cuore. Spero che questo gesto possa aiutare tutte le ragazze e le donne affette da malattie oncologiche ad affrontare la giornata diversamente, e in qualche modo anche a trovare la forza di rinascere”.

Credete che la vostra testimonianza debba essere un esempio anche per gli altri?
Si perché ci sono davvero tante persone che hanno bisogno dei nostri capelli e ancora troppe donne forse non sanno che si può donare. Anche io all’inizio ero indecisa – continua Matilde – perché credevo che non fossero abbastanza lunghi, poi invece la parrucchiera mi ha detto che potevano andare bene la donazione e non me lo sono fatta ripetere due volte“.

Che messaggio volete lanciare alle persone che non hanno ancora fatto questo gesto?
È meglio donare che ricevere – sottolinea in modo candido e pure Matilde con l’ingenuità che solo un bambino può avere -. Noi li tagliamo ma abbiamo la certezza che in poco tempo ricresceranno, loro invece devono aspettare la fine delle cure per vedere la ricrescita”. “Adesso aspettiamo che tornino lunghi per poter donare di nuovo – conclude Matilde -. Fatelo anche voi!“.