È ispanico l'arcivescovo di Philadelphia nominato dal Papa

Ho bisogno del vostro supporto, non posso farcela da solo”. Vanno dritte al cuore le parole di mons. Nelson Pérez, nuovo arcivescovo di Philadelphia, che ieri ha celebrato la sua messa di insediamento nella Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo. Con tali parole si è rivolto al suo clero, confessandone il bisogno per poter condurre la barca della Chiesa Cattolica in una delle città più difficili, soprattutto in seguito allo scandalo degli abusi sessuali, noto come caso Spotlight. Mons. Pérez prende il posto di mons. Charles j. Chaput, andato in pensione per raggiunto limite di età di 75 anni. È il decimo arcivescovo di Philadelphia ma ha un primato: è il primo prelato ispanico a guidare l'arcidiocesi.

La storia

Ordinato sacerdote nel 1989, Pérez ha iniziato il suo cammino come prete all'età di 23 anni nell'arcidiocesi di Philadelphia. Il suo cognome tradisce un'origine latina: è, infatti, figlio di genitori cubani che si stabilirono nel New Jersey. Dopo aver retto la diocesi di Cleveland e Rockville Center, nello Stato di New York, come vescovo, dopo la nomina di Papa Francesco è tornato nella sua Philadelphia, dove guida 1,3 milioni di cattolici. C'è chi lo definisce – mutuando le perole del Pontefice – “un pastore che ha l'odore delle pecore”. Nonostante l'imepgnativo ruolo di vescovo in diocesi grandi, Pérez ha sempre intessuto un rapporto personale con i suoi fedeli. Nelle chiese di Westchester, Olney e Lawncrest lo definiscono tutti “un pastore garbato”. 

La cerimonia

La Messa di insediamento è stata trasmessa in diretta e a tutti i fedeli attraverso schermi installati nell'ampia Basilica della città. Come riportano i media statunitensi “si è trattato del processo di transizione più veloce della diocesi di Philadelphia”, quando normalmente si richiedono circa due mesi. Pérez s'insedia in una diocesi che sta affrontando sfide finanziarie ed è segnata dagli abusi sessuali. Ma l'arcivescovo ha subito dato un saggio del suo ottimismo nell'omelia, incentrata sulla speranza. Mons. Pérez ha ricordato con affetto i fedeli della diocesi di Cleveland ed ha suscitato un sorriso solenne quando ha menzionato la risposta che diede a un dottore della città: “Ho dato la mia vita a una fede che crede a un Uomo risorto. Sì, ho speranza” ha detto. 

Sei su dieci arcivescovi di Philadelphia furono elevati al rango di cardinali. Forse anche mons. Peréz lo sarà.