“ALL YOU CAN EAT”: CHIARA LALLI IN UN IRONICO ATLANTE DEL CIBO

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“All You Can Eat. Atlante alimentare illustrato”, ed. Fandango, è l’ultima fatica letteraria di Chiara Lalli, giornalista de Il Corriere della Sera, Internazionale e Wired, e docente accademica. La Lalli ha in attivo già numerose pubblicazioni, tra le quali i libri “Secondo le mie forze e il mio giudizio. Chi decide sul fine vita”, “A. La verità, vi prego, sull’aborto”, “C’è chi dice no. Dalla leva all’aborto, come cambia l’obiezione di coscienza”, ma è la prima volta che si cimenta in un’opera di natura “culinaria”.

Non si tratta del solito libretto di ricette, ma di un vademecum sulle fissazioni e sulle scuse accampate dagli italiani in fatto di cibo. Il risultato è una divertente carrellata di tipi alimentari in cui ognuno potrebbe riconoscersi: dai procrastinatori ai vegani intransigenti, dai frequentatori seriali di buffet ai fruttariani, dai crudisti agli entusiasti della biodinamica, dagli esperti di vino agli intolleranti al lattosio, fino al “non mangio mica niente” e al classico “ho le ossa grosse”.

“Ma c’è anche l’analisi di molti luoghi comuni e credenze erronee – spiega l’autrice – come la convinzione che il naturale e il biologico siano garanzia di bontà e genuinità, che gli Ogm facciano male e che il chilometro zero sia la soluzione di tutti i guai del mondo”, spiega l’autrice che con tono lieve demolisce alcune ingenue spiegazioni e abitudini. “Come pensare che si diventi anoressiche perché si guardano le modelle e si vuole diventare come loro. O, ancora, suggerire che se facciamo una legge per vietare i siti che incitano alla magrezza risolviamo qualcosa”.

Nel nuovo libro la Lalli riporta ironicamente anche alcuni traumi infantili: come la richiesta di aspettare 3 ore prima di fare il bagno nonostate il sole cocente e la convinzione che dove si fermano i camionisti si mangi bene. In chiusura, un’appendice con alcune indicazioni bibliografiche e le leggi fondamentali delle diete, che potrebbero forse essere riassumibili nel motto: “voler essere magri, ma senza sforzo”.