Netanyahu: chiamata alle armi contro l’islamismo radicale

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha sollecitato la Francia e tutti quei Paesi che devono far fronte ad assalti come quello alla redazione di Charlie Hebdo, a collaborare e unirsi in una “vasta offensiva” contro il fondamentalismo radicale che sta ferocemente conquistando spazio e potere.

Rivolgendosi a Patrick Maisonnave, ambasciatore francese in Israele al quale il premier ha trasmesso di persona le condoglianze del popolo israeliano, ha affermato: “Questi terroristi uccidono giornalisti a Parigi, decapitano operatori umanitari in Siria, sequestrano studenti in Nigeria, fanno saltare in aria chiese in Iraq, massacrano turisti a Bali, lanciano razzi contro civili da Gaza e aspirano a fabbricare armi nucleari in Iran”.

Il premier israeliano ha aggiunto che queste stragi anche se rivendicati da gruppi estremisti di “nomi diversi come Stato Islamico e al Qaida, o ancora Hamas e Hezbollah, sono tutti spinti dallo stesso odio e fanatismo assetato di sangue”.  Nel congedare l’ambasciatore della Francia Netanyahu  ha voluto ricordare l’importanza di comune progetto: “Il mio messaggio – a Parigi, a Gerusalemme, ovunque – è che la prima regola nella lotta al terrorismo è rifiutarsi di cedere alla paura,Netanyahu, un’offensiva internazionale per combattere l’islamismo radicale. Dobbiamo restare unite per respingere questa ondata di paura”.